Sociologia

La sociologia è la scienza che studia la società e il mutamento sociale e il suo oggetto di studio è la società studiata scientificamente. Di base si ha una conoscenza della società:

La sociologia è la scienza che studia la società e il mutamento sociale e il suo oggetto di studio è la società studiata scientificamente. Di base si ha una conoscenza della società:

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diretta, per ciò che si ha vissuto.

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indiretta, per ciò che si ascolta dalla gente che sta attorno.

Si può dire che esiste una sociologia “ingenua”, cioè quella che ognuno sperimenta nella propria quotidianità, ed è definita ingenua poiché è legata alle limitatissime esperienze, e dunque è soggettiva, e non scientifica. La sociologia scientifica, invece, è molto più oggettiva, e quindi affidabile, dal punto di vista delle conoscenze poiché la sociologia, in quanto scienza, non può che acquisire ragionevoli certezze. Tuttavia, la sociologia scientifica ha un grado di oggettività e di affidabilità superiore rispetto alla sociologia ingenua, poiché meno legata alla prassi di ciascuno.

Il sociologo professionista ha il compito di dire come stanno le cose attraverso tecniche che hanno un loro grado di affidabilità. Ci sono molte altre scienze che studiano la società, ed un problema è distinguere la sociologia, dalle altre scienze sociali. Le soluzioni proposte sono fondamentalmente tre:

la soluzione gerarchica, ovvero la soluzione di chi ritiene che la sociologia sia al vertice di scala di scienze che studiano la società, ed è la soluzione proposta da Auguste Comte, padre fondatore della sociologia che la riteneva come la regina di tutte le scienze. Egli sosteneva che, siccome la sociologia fosse l’ultima delle scienze arrivate, dopo l’astronomia, era quella maggiormente in grado di descrivere la società.

La soluzione speculare, quella di chi ritiene che la sociologia, non solo sia la regina delle scienze, ma che questa studi tutto ciò di cui le altre discipline non si occupa (soluzione insoddisfacente).

La soluzione formale o analitica, proposta da Georg Simmel, afferma che la sociologia sia la scienza che studia le forme dei fenomeni sociali. Ad esempio la sociologia studia le forme del conflitto, della competizione, le forme del mercato… Quindi, secondo questa soluzione, la sociologia, studia la grammatica e la geometria di questi fenomeni. 8soluzione più affascinante e soddisfacente).

Si può ipotizzare una quarta soluzione che si definisce tautologica, che sostiene che sia talmente complicato distinguere queste scienze fra di loro, che bisogna acquisire in partenza che i confini non sono così netti come si pensa. Sostanzialmente, si tratta di una soluzione che non dice nulla di aggiuntivo. Ad esempio, dire che i triangoli hanno tre lati, è una soluzione tautologica.

Le origini della sociologia: come e quando nasce

La sociologia nasce nella seconda metà dell’800, ed il coniatore del termine è stato August Comte. La sociologia nasce in questo periodo, poiché, si avvertiva l’esigenza di studiare scientificamente le origini sociali e la società moderna, completamente diversa rispetto alla società premoderna. Un pensiero sociologico è un pensiero strettamente legato alla modernità, vale a dire che la sociologia nasce un po’ dopo rispetto alla nascita della società moderna. Gli storici sostengono che la modernità nasca a partire dalla scoperta dell’America, ma non è questa la risposta preferita dai sociologi, i quali affermano che la modernità sia iniziata a partire da tre fondamentali rivoluzioni, ovvero:

La rivoluzione scientifica, che altro che non è che un tentativo di applicare gli avanzamenti e le innovazioni tecno-metodologiche, che stavano producendo tanti risultati nel campo delle scienze naturali, di fenomeni sociali, cioè quei metodi e tecniche che avevano portato le scienze a risultati straordinari. È il tentativo di traferire le tecniche delle scienze naturali alle scienze sociali.

La rivoluzione industriale, con cui si intende l’avvio di quel processo di industrializzazione che ebbe luogo in Inghilterra nel 1700, e che, successivamente, si trasferì in Europa e nel mondo. Un inizio che ha molti presupposti; la disabilità in Inghilterra di molte materie prime, delle vie commerciali, del lavoro in fabbrica…La prima rivoluzione industriale è stata importante per determinare la nascita della modernità e, con essa, è emersa la consapevolezza che il mondo non sarebbe più stato quello di prima. Oggettivamente, aumentò la produzione di merci e il modo di produrre divenne scientifico, sistematico e costante. Nacque anche l’idea di progresso (economico o sociale sarà uno dei temi della sociologia che sottolineeranno l’ambivalenza della modernità, tema su cui svilupperà riflessioni Weber).

La rivoluzione francese fu una rivoluzione politica e avvenne a partire del 1789. Dal punto di vista storico e fatturale, la rivoluzione francese è stata il culmine di una serie di processi che condussero alla delegittimazione del mondo e del potere feudale, cioè il potere incarnato dai privilegi dell’aristocrazia terriera e militare che vennero spazzati via, lasciando spazio ad un potere razionale-legale. A ordinamenti politici basati sul principio dinastico, si sostituiscono ordinamenti politici basati sull’investitura dei governamenti da parte dei governanti.

La rivoluzione industriale trasformò la società dal piano economico, quella francese dal piano politico, determinando, così, un’accelerazione della storia. Grazie a queste due rivoluzioni il mondo cambiò molto di più di quanto fosse cambiato nei due millenni precedenti. A partire da questo momento nascerà l’esigenza di studiare il mutamento sociale.