Il controllo dello sviluppo e della crescita dei microorganismi avviene per
evitare la trasmissione di malattie e infezioni, impedire la contaminazione e il biodeterioramento
quanti sono i metodi per il controllo
fisico con calore e radizioni, chimico con biociti liquidi o gassosi, meccanico con filtri, biologico con tossine virus o predatori
metodo fisico: calore
calore diretto come il becco bunsen per sterilizzare le anse, a secco con le stufa o a umido con l’autoclave
l’autoclave
l’autoclave è un dispositivo che utilizza calore umido per uccidere microorganismi ed endospore. L’acqua è a contatto con una resistenza che la riscalda fino a trasformarla in vapore acquo che entra tramite dei pori in un camera sigillata. in questo contenitore aumenta la pressione facendo arrivare la temperatura a 121 gradi, uccidendo le endospore dopo circa 15 minuti.
la pastorizzazione
la pastorizzazione è un processo che utilizza una temperatura controllata per ridurre il numero di microrganismi (carica microbica) patogeni in latte, birra e altri liquidi che sarebbero invece distrutti nell’autoclave. il processo prende il nome da Louis Pasteur che per primo utilizzò il calore per limitare il deterioramento del vino.
metodo fisico: radiazioni
le radiazioni ultraviolette, i raggi gamma e i raggi X sono agenti efficaci che distruggono la crescita microbica. le radiazioni UV sono assorbite dal DNA e causano mutazione ed effetti gravi sul microrganismo portandolo alla morte. le radiazioni ionizzanti producono elettroni ad alta energia e radicali idrossili che distruggono le macromolecole uccidendo le cellule irradiate. vengono distrutte le endospore e non sempre i virus
meccanismi di difesa contro radiazioni UV
Fotoriattivazione, enzima fotoliasi taglia i dimeri di timina formati dalle mutazioni permettendo il riappaiamento corretto del DNA
SOS riattivamento al buio, inseguito a danni al filamento di DNA intervengono endonucleasi, DNA polimerasi e DNA ligasi
cappa a flusso laminare
le radiazioni UV sono utili per decontaminare e disinfettare le superfici di lavoro in laboratorio per mezzo di cappe a flusso laminare. una fonte di luce ultravioletta proviene la contaminazione della cappa quando non in uso. quando in uso, l’aria entra attraverso un filtro HEPA. l’aria filtrata all’interno della cabina è scaricata all’esterno per evitare la contaminazione all’interno della cappa.
Membrana a spessore
Costituita da strati fibrosi di carta o di vetro (si trovano da filtri Hepa)
controllo chimico: agenti antimicrobici
composti chimici, naturali o di sintesi, liquidi o gassosi che uccidono i microorganismi o ne inibiscono la crescita.
biocidi
uccidono i microrganismi e si dividono in, batteriocidi, fungicidi, alghicidi e virocidi. formano dei legami irreversibili. il numero totale delle cellula rimane invariato, a differenza del numero di cellule vitali, che diminuisce.
biostatici
inibiscono la crescita dei microrganismi e si dividono in batteriostatici, fungostatiti o micostatici e virostatici. essi formano legami deboli e inibiscono processi biochimici come la sintesi proteica. se vengono rimossi la cellula può riprendere la crescita. il numero di cellule totali rimane invariato e uguale al numero di cellule vitali.
batteriolitici
lisano le cellule provocando la fuoriuscita del materiale citoplasmatico. si posso osservare gli effetti su un cultura batterica usando saggi di crescita vitale e turbidometria. il numero di cellule totali diminuisce come quello delle cellule vitali.
attività antimicrobica
l’attività antimicrobica si misura determiinando la concentrazione più bassa di composto preso in esame necessari per inibire la crescita di un microgrnaismo. viene detta MIC, minima concentrazione inibente
MIC in terreno liquido (metodo della brodo- diluizione)
a una serie di provette contenenti il terreno vengono aggiunte concentrazione dimezzate dell’antibiotico da saggiare. dopo l’incubazione la crescita, valutata come torbidità, può avvenire solo in provette in cui la concentrazione dell’antibiotico è inferiore alla MIC
MIC in terreno solido (metodo dell’agar diluito)
Si prepara un agar nutritivo contenente concentrazioni note di antibiotico. Si inoculano i batteri sulla superficie delle piastre con concentrazioni crescenti di antibiotico. Le piastre vengono incubate per un periodo specifico. Si osserva la crescita batterica per determinare la concentrazione minima di antibiotico che inibisce la crescita dei batteri.
M.B.C (concentrazione minima battericida)
è la concentrazione più bassa di un antibiotico che uccide il 99.9% del numero iniziale di batteri dopo un periodo di incubazione. si prelevano aliquote dai pozzetti o dalle provette con concentrazioni di antibiotico superiori e uguali alla MIC. vengono seminate su piastre di agar senza antibiotico. Le piastre vengono incubate per un periodo specifico. Si osserva la crescita batterica sulle piastre. La concentrazione più bassa di antibiotico che non permette la crescita di colonie batteriche (indicando la morte del 99.9% dei batteri iniziali) è considerata la MBC.
antibiogramma
il saggio di diffusione in agar (metodo Kirby-Bauer) è usato per accertare la sensibilità agli antibiotici dei patogeni isolati clinicamente. quantità note di agente antimicrobico vengono assorbite da dischetti di carta da filtro poi depositati sulla superficie di terreno agarizzato (Muller-Hinton) inoculato uniformemente che viene incubato. la zona in cui non è avvenuta la crescita prende il nome di alone di inibizione e il suo diametro è proporzionale alla quantità di antimicrobico usata alla sua efficacia, e alla sensibilità del bersaglio. in base alla grandezza del diametro compariamo i risultati a delle tabelle di riferimento per definire il ceppo batterico sensibile, moderatamente sensibile o resistente
tecniche chimiche antimicrobiche
sterilizzazione, disinfestazione, disinfezione, sanitizzazione, antisepsi e chemioterapia
sterilizzazione
gli sterilizzanti sono agenti chimici che distruggono tutti gli organismi vitali, incluse le endospore. un esempio è dato dal’ossido di etilene
disinfestazione o bonifica
i disinfettanti sono agenti chimici che provocano la morte dei microrganismi e sono usati per oggetti inanimati, degli esempi sono l’alcol al 70%, metalli pesanti o alogeni
disinfezione
prevede l’uccisione, l’inibizione o la rimozione di agenti patogeni che causano malattie
sanitizzazione
usano agenti chimici per ridurre il numero dei microrganismi a livelli sicuri
antisepsi
gli antisettici sono usati per la prevenzione dell’infezione dei tessuti viventi da parte dei microrganismi
chemioterapia
uso di sostanze chimiche per uccidere o inibire la crescita dei microrganismi all,interno del tessuto ospite che causa malattia infettive
controllo meccanico
membrane filtranti, filtri HEPA e membrane del tipo Nucleopore
filtri HEPA
Essi sono usati per filtrare il particolato dall’aria, trattenendo anche virus, sono usati anche nella cappa a uso laminare. I filtri a spessore sono costituiti da strati di vetro o carta
membrane filtranti
sono costituiti da polimeri resistenti alla trazione come acetato di cellulosa o nitrato di cellulosa. la filtrazione viene volumi di liquidi relativamente piccoli viene fatta con una siringa. hanno dei pori dallo spessore di circa 0,22 micrometri non sterilizza quindi dai virus
il filtro del tipo Nucleopore
costituito da uno strato di policarbonato dallo spessore di 10 micrometri. i microrganismi sono rimossi dalla fase liquida e concentrati sul filtro dove possono essere osservati direttamente con il microscopio.
la morte delle popolazioni batterica è istantanea?
la morte delle popolazioni batteriche è esponenziale non istantanea, bisogna inoltre assicurarsi che siano morte anche le cellule persistenti in quanto possono tornare a riprodursi e causare infezioni se l’agente viene rimosso
controllo biologico di microrganismi
virus: lisi virale mediante lisine batteriofagiche specifiche per il patogeno
predazione: batterio bdellovibrio
tossine: batteriocine
criteri di scelta di un agente antimicrobico chimico:
natura del materiale da trattare, tipo di microrganismo, stato fisiologico, condizioni ambientali
criteri di scelta di un agente antimicrobico chimico: natura del materiale da trattare
tossicità o danneggiamento del materiale
criteri di scelta di un agente antimicrobico chimico: tipologia di microrganismi
differenza di comoportamento tra batteri gram -, gram +, specie diverse, forme vegetative e spore
criteri di scelta di un agente antimicrobico chimico: stato fisiologico?
cellule metabolicamente attive sono più sensibili delle cellule quiescenti
criteri di scelta di un agente antimicrobico chimico: condizioni ambientali
proprietà fisico- chimiche del mezzo in cui si trovano come la temperatura e il pH e considerare anche la concentrazione
modalità di azione bersaglio degli agenti antimicrobici
danneggiano la parete cellulare alterandone la permeabilità, mutano le macromolecole, inibiscono la sintesi degli acidi nucleici e l’attività enzimatica e funzionano come antimetaboliti.
scoperta antibiotici
Vincenzo Tiberio è considerato un pioniere nella scoperta degli antibiotici, Alexander Fleming è noto principlamente per la scoperta della penicillina
identificare il termine chemioterapico:
farmaci che vengono usati nel trattamento delle malattie infettive tumorali colpendo il microrganismo patogeno o ostacolando la moltiplicazione cellulare senza causare eccessiva tossicità nell’organismo del paziente
è possibile differenziare i farmaci chemioterapici in:
antibiotici, chemioterapici di origine naturale e chemioterapici propriamente detti, ottenuti per sintesi chimica
la resistenza può essere naturale o acquisita:
naturale (non hanno il target es: micoplasmi nei confronti di antibiotici che agiscono a livello di parete come le peniciline e le cefalosporine) acquisita (scatenata da un precedente esposizione del patogeno all’antibiotico)
le farmaco resistenze che si instaurano in seguito a modificazione genetiche possono essere distinte in:
cromosomiche, dette endogene, dovute a mutazione spontanee, ed extracromosomiche, definite esogene, controllate da plasmidi o trasposoni)
meccanismi di resistenza cromosomica:
ridotta affinità per il bersaglio o iperproduzione del bersaglio
meccanismi di resistenza extracromosomica
produzione di enzimi che inattivano l’antibiotico, trasportatori di membrana che riconoscono ed estrudono l’antibiotico dalla cellulare, sostituzione del bersaglio con un’altra molecolare che svolge le stesse funzioni ma non interagisce con l’antibiotico