Antologia: da Dante a Verga

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Dante, Petrarca, Machiavelli, Ariosto, Tasso, Beccaria, Goldoni, Parini, Manzoni, Leopardi e Verga

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1
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In che forma ci è giunta la Vita nuova di Dante?

Attraverso 48 manoscritti, di cui 9 frammentari; i testimoni principali sono il Chigiano L VIII 305, il Toledano, il Martelli 12 e lo Strozziano.

2
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Chi curò la prima edizione critica della Vita nuova?

Michele Barbi, nel 1907 (poi rivista nel 1932).

3
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Chi ha curato le edizioni critiche del libello successive?

Guglielmo Gorni nel 1996, Stefano Carrai nel 2009 e Donato Pirovano nel 2015.

4
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Qual è il tema principale della canzone Donne ch’avete intelletto d’amore?

La lode disinteressata di Beatrice, che eleva l’amore a dimensione spirituale e poetica autonoma, superando la logica cortese del “guiderdone”.

5
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A chi si rivolge Dante in Donne ch’avete intelletto d’amore?

Alle donne “gentili”, dotate di un intelletto d’amore, capaci di comprendere la nobiltà del sentimento.

6
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Come viene presentata Beatrice nella canzone Donne ch’avete intelletto d’amore?

Come figura trascendente, la cui perfezione è tale che perfino il Cielo non sarà completo finché non accoglierà la sua anima.

7
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Che relazione c’è tra la Vita nuova e la Commedia secondo Dante stesso?

Nel Purgatorio (XXIV, 49-51) Dante fa dire a Bonagiunta che il poeta delle “nove rime” è proprio lui, identificandosi con la nuova poetica nata con Donne ch’avete intelletto d’amore.

8
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Che tipo di linguaggio usa Dante nella Vita nuova?

Un linguaggio innovativo, che unisce la tradizione cortese e la nuova espressività spirituale, fondando la “lirica della lode” (suo manifesto è Donne ch’avete intelletto d’amore).

9
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Qual è la funzione della “divisione” nei testi della Vita nuova?

È il momento in cui Dante spiega i propri componimenti, dividendo le poesie in parti per chiarirne il significato.

10
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Perché l’opera di Petrarca si chiama Rerum vulgarium fragmenta?

Perché è una raccolta di “frammenti” poetici in volgare, che narrano in modo frammentario la vicenda interiore del poeta.

11
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In che modo ci è giunta Rerum vulgarium fragmenta?

In tre manoscritti, due autografi: il Vaticano Latino 3195 (definitivo) e il 3196 (degli abbozzi); e nel codice Chigiano LV 176, trascritto invece da Giovanni Boccaccio nel 1363.

12
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Quando esce la prima edizione a stampa del Rerum vulgarium fragmenta?

Nel 1501 a Venezia pubblicata da Aldo Manuzio, grazie a Pietro Bembo.

13
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Chi ha curato la prima edizione critica moderna del Rerum vulgarium fragmenta?

Gianfranco Contini, nel 1949 (con migliorie nel 1964).

14
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Qual è il tema del sonetto Era il giorno ch’al sol si scoloraro (Rvf 3)?

Il giorno dell’innamoramento di Petrarca per Laura, coincidente con il Venerdì Santo, che lega l’amore terreno alla Passione di Cristo.

15
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Che valore simbolico ha la data del 6 aprile per Petrarca?

È il giorno sia dell’incontro che della morte di Laura, segno della circolarità e provvidenzialità della vicenda amorosa.

16
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Come si manifesta il conflitto tra sacro e profano in Era il giorno ch’al sol si scoloraro?

Mentre il mondo piange la morte di Cristo, gli occhi di Laura imprigionano il poeta in una passione terrena, segno di distrazione spirituale.

17
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Come viene descritto l’innamoramento nel Era il giorno ch’al sol si scoloraro?

Nei termini del processo topico della lirica cortese, secondo cui la passione aggredisce il cuore attraverso la vista, catturando solo l’amante, mentre la donna rimane illesa grazie alla sua virtù.

18
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Qual è la struttura metrica di Era il giorno ch’al sol si scoloraro?

Sonetto con schema di rime ABBA ABBA CDE DCE.

19
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Cosa rappresenta Lasso me, ch’i’ non so in qual parte pieghi (Rvf 70)?

È una “canzone delle citazioni” in cui ciascuna delle sue cinque stanze si chiude con l’incipit di una canzone di illustri poeti del passato (“Arnaut Daniel”, Cavalcanti, Dante, Cino da Pistoia e Petrarca stesso), per omaggiare la tradizione della lirica volgare e per prendere le distanze dalla loro visione dell’amore.

20
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Quali sono le canzoni citate in Lasso me, ch’i’ non so in qual parte pieghi?

1) Drez et rayson es qu’ieu ciant e m demori, creduto di Arnaut Daniel, ma in realtà di Guilhem de Saint Gregori

2) Donna mi priegha, per ch’io voglio dire, di Cavalcanti, che descrive la sua teoria dell’amore. A differenza di come viene usato da Petrarca (dove si chiede se potrà mai essere pregato da Laura a poetare per lei), originariamente è l’invito da parte di Cavalcanti di una donna a dire cosa sia l’amore, definito poi in termini tragici.

3) Così nel mio parlar voglio esser apro, di Dante. È una delle canzoni petrose, fondanti sulla coincidenza tra l’asprezza del cuore della donna amata e quella della poesia a lei ispirata.

4) La dolce vista e’l bel guardo soave, di Cino da Pistoia. Se in Petrarca la sofferenza d’amore diventa costitutiva della natura peccaminosa proprio di un sentimento che dipende da circostanze esterne, non nutrendosi invece dell’unico bene, in origine questa sofferenza dipende dalla lontananza fisica della donna.

5) Nel dolce tempo de la prima etade, di Petrarca, incipit della canzone 23 (“delle metamorfosi”). Inizialmente manifesto di una concezione d’amore sensuale e alienante che Petrarca intende qui superare definitivamente.

21
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Che evoluzione psicologica si vede in Lasso me, ch’i’ non so in qual parte pieghi?

Il poeta, nelle prime tre stanze, esprime un’idea di amore sensuale e pessimistico, irrealizzabile per colpa della durezza della donna, ma nella quarta stanza riconosce la colpa nel suo desiderio imperfetto (rivolgere l’amore verso l’apparenza esteriore della donna, aspettandone un ritorno, e non verso la sua vera bontà della sua anima) e irrazionale, che gli priva la sua libertà e lo conduce alla morte delle sue facoltà vitali e intellettuali.

22
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Qual è il metro di Lasso me, ch’i’ non so in qual parte pieghi?

È una canzone di cinque stanze senza congedo. Ciascuna stanza è formata di dieci versi endecasillabi e settenari con schema di rime ABBA AccADD.

23
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Qual è il nucleo tematico della canzone “Chiare, fresche et dolci acque”?

Il nucleo tematico è la memoria amorosa: la trasfigurazione del paesaggio (la valle della Sorgue) come luogo sacralizzato dalla presenza di Laura e come spazio della memoria che conserva l’evento amoroso.

24
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Che rapporto stabilisce la poesia tra natura e sentimento?

La natura è specchio e contenitore del sentimento: acque, rami, erbe e fiori sono evocati come segni concreti del ricordo e della presenza di Laura, trasformando il paesaggio in un “paradiso terrestre” interiorizzato.

25
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Quale ruolo assume la memoria nella struttura temporale della canzone?

La memoria è principio strutturante: il presente del poeta è continuamente invaso da immagini passate e da visioni future (attese di morte e di ricongiungimento), così il tempo lirico è sospeso tra ricordo e proiezione escatologica.

26
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Come si presenta Laura all’interno della canzone dal punto di vista simbolico?

Laura è trasfigurata in figura sacra e visionaria: nata per il “paradiso”, sovrana del regno di Amore, figura che santifica il luogo e funge da tramite fra umano e divino.

27
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Qual è l’effetto sul soggetto lirico dell’apparizione di Laura nella quarta stanza?

L’apparizione produce smarrimento e perdita di dimensione temporale e spaziale (carico d’oblio): il soggetto si sente fuori dal mondo, convinto di essere «in ciel» piuttosto che nella realtà presente.

28
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Quali movimenti temporali convivono nella canzone?

Convivono il ricordo (memoria del primo incontro), il presente (presenza assente del poeta che vive nella rievocazione) e la proiezione futura (visione della morte e dell’eventuale ritorno di Laura sulla tomba).

29
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Che funzione ha il motivo della sepoltura e del corpo nel testo?

La sepoltura è prospettiva di quella riconciliazione finale: il poeta invoca che il suo corpo riposi nel luogo sacro della memoria perché l’anima possa trovare riposo e perché Laura, con il suo pianto, ottenga grazia dal cielo.

30
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Come viene descritto il paesaggio (topos) nella canzone e quale valore critico gli attribuisce il commento dell’Antologia?

Il paesaggio è descritto tramite dettagli sensoriali (acque, rami, erba, fiori) e assume valore simbolico: non è un semplice sfondo, ma l’unico autentico scenario dell’esperienza amorosa, modellato dall’immaginazione del poeta.

31
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Quale valore ha il motivo della «pioggia di fiori» sulla figura di Laura?

La pioggia di fiori è immagine visionaria che consacra Laura: il “nembo amoroso” sovrasta e rende sacra la sua figura, enfatizzando la dimensione mistica e regale della donna amata.

32
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In che modo la canzone coniuga elementi autobiografici e funzionamento poetico?

La canzone trasforma un evento autobiografico (il primo incontro con Laura) in memoria mitizzata: l’esperienza personale diventa materia poetica che alimenta immagini e visioni, mostrando l’io come permanentemente «assente» nella realtà presente.

33
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Quale posto occupa l’immaginazione rispetto ai dati di realtà nella canzone?

L’immaginazione prevale sui dati di realtà: gli oggetti naturali non sono più ciò che sono ma simboli della memoria; la scrittura trattiene immagini passate e visioni future che dominano il presente lirico.

34
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Come viene letta la «mancanza di pace altrove» (Da indi in qua mi piace questa herba sì, ch’altrove non ò pace)?

È espressione di un legame esclusivo col luogo-memoria: il poeta ha interiorizzato quel bosco al punto che altrove non trova ristoro, segno dell’irriducibile connessione tra spazio e affetto.

35
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Che funzione ha la speranza nel discorso della seconda e terza stanza?

La speranza assume valore consolatorio ed escatologico: il poeta immagina che Laura possa venire alla sua tomba, piangere e intercedere, riuscendo così a ottenere misericordia per lui.

36
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In termini metrici e formali, come è costruita la canzone (numero di stanze, congedo, schema metrico)?

La canzone è composta di cinque stanze più un congedo; ciascuna stanza ha 13 versi tra endecasillabi e settenari con uno schema di rime (abC abC cdeeDfF) e il congedo con schema AbB.

37
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Qual è il tono complessivo della canzone secondo l’analisi del PDF?

Il tono è dolce e solenne insieme: una dolcezza memoriale fusa a una solennità visionaria che conferisce al testo intensità lirica e gravitas.

38
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Che significato critico ha l’espressione «aere sacro» usata nella canzone?

«Aere sacro» indica la sacralizzazione per metonimia del luogo; l’ambiente naturale diviene luogo sacro per la mediazione amorosa di Laura e per l’apertura del cuore dell’io lirico.

39
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Come si esplica il rapporto tra amore terreno e figure religiose/mistiche nella lirica?

C’è una sovrapposizione simbolica: l’esperienza amorosa è permeata da toni quasi mistici (Laura come nata in paradiso, il paesaggio sacro), e il giorno dell’innamoramento si carica di valenze sacrali e di redenzione personale.

40
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Quale lettura complessiva dell’io lirico fornita dall’Antologia rispetto alla sua «assenza» nel presente?

L’Antologia interpreta l’io come permanentemente assente dalla realtà perché intrappolato in un «paesaggio interiore» di immagini e memorie: la canzone mostra un soggetto che vive nel ricordo trasfigurato più che nel mondo reale, incapace di «uscir del boscho» della propria mente.

41
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Qual è il tema del capitolo XVIII de Il Principe (“In che modo i principi abbino a mantenere la fede”)?

Machiavelli spiega che un principe non deve necessariamente mantenere la parola data, se questo va contro il proprio interesse o la sicurezza dello Stato.

42
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Perché secondo Machiavelli non è sempre utile “mantenere la fede”?

Perché gli uomini sono “tristi” (cattivi) e non la manterrebbero a loro volta; dunque il principe deve sapersi adattare alla realtà, non a un ideale morale.

43
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Quali sono i due modi di “combattere” di cui parla Machiavelli?

Con le leggi (modo umano) e con la forza (modo bestiale).

44
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Qual è il significato simbolico del centauro Chirone nel testo?

Chirone, metà uomo e metà bestia, rappresenta la necessità per il principe di saper usare sia la ragione (l’uomo) sia l’astuzia e la forza (la bestia).

45
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Perché Machiavelli cita la “volpe e il leone”?

Perché il principe deve essere volpe per riconoscere le trappole e leone per spaventare i nemici.

46
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Cosa intende Machiavelli per “simulare e dissimulare”?

L’arte di fingere virtù e nascondere i propri veri intenti, indispensabile per governare efficacemente.

47
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Come giudica Machiavelli i principi che non rispettano la parola data?

Li considera spesso più efficaci e fortunati: “colui che ha saputo meglio usare la volpe è meglio capitato”.

48
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Quale esempio contemporaneo cita Machiavelli come “principe astuto”?

Papa Alessandro VI (Rodrigo Borgia), che “mai pensò ad altro che a ingannare uomini” e riuscì sempre nei suoi inganni.

49
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Qual è il consiglio pratico più importante del capitolo?

Il principe deve parere (sembrare) virtuoso — pio, fedele, umano, religioso — ma saper agire al contrario se necessario.

50
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Cosa pensa Machiavelli della religione come virtù politica?

È utile simularla per guadagnare il consenso del popolo, anche se non la si pratica realmente.

51
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Perché il popolo giudica più “agli occhi che alle mani”?

Perché la maggioranza si lascia ingannare dalle apparenze: “ognuno vede quello che tu pari, pochi sentono quello che tu sei”.

52
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Qual è, secondo Machiavelli, il criterio ultimo di giudizio per le azioni di un principe?

Il successo politico: “Facci dunque uno principe di vincere e mantenere lo stato: e’ mezzi sempre fieno iudicati onorevoli.”

53
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Qual è la visione etica che emerge da Il Principe?

Una morale “politica” e non religiosa: l’efficacia e la conservazione dello Stato giustificano le azioni, anche se spietate.

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Che tipo di opera è la Mandragola?

Una commedia satirica in prosa, scritta da Machiavelli intorno al 1518, che mette in ridicolo la corruzione e l’ipocrisia della società fiorentina.

55
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Chi sono i protagonisti principali della Mandragola?

Callimaco (il giovane innamorato), Lucrezia (la donna virtuosa), messer Nicia (il marito sciocco), Ligurio (il parassita intrigante), e frate Timoteo (il religioso corrotto).

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Qual è la trama essenziale della commedia?

Callimaco, fingendosi medico, convince Nicia a somministrare una pozione di mandragola alla moglie Lucrezia per renderla fertile, approfittando dell’inganno per passare una notte con lei.

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Cosa rappresenta il personaggio di messer Nicia?

L’uomo stolto e ingenuo, simbolo della borghesia credulona e dell’ottusità maschile.

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Come si comporta Callimaco per sedurre Lucrezia?

Si finge medico esperto e inventa un rimedio magico alla sterilità, manipolando il marito e il frate.

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Che ruolo ha Ligurio nella vicenda?

È il regista dell’inganno, abile manipolatore che orchestra il piano di Callimaco.

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Quale scena è riportata nell’Antologia?

Atto II, scena VI: Callimaco finge di analizzare le urine di Lucrezia per diagnosticare una presunta “debolezza di rene”, ingannando messer Nicia con un linguaggio pseudo-medico.

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Che tipo di comicità emerge nella scena della “prova dell’urina”?

Comicità linguistica e di situazione: il finto linguaggio scientifico e la credulità di Nicia creano un effetto di satira grottesca.

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Che funzione ha la religione nella Mandragola?

È strumento di ipocrisia: il frate Timoteo giustifica moralmente l’inganno, mostrando la corruzione del clero.

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Quale visione della società traspare dall’opera?

Una società corrotta, in cui tutti i valori morali (religiosi, matrimoniali, civili) sono subordinati all’astuzia e all’interesse personale.

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Qual è il messaggio politico implicito della Mandragola?

Come nel Principe, Machiavelli mostra che l’intelligenza e la capacità di inganno vincono sulla stoltezza e sulla morale convenzionale.

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In che modo Il Principe e La Mandragola si completano?

Entrambe mostrano la realtà del potere e della natura umana: nella politica come nella vita privata, chi sa simulare e usare l’astuzia domina sugli ingenui.

66
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Qual è il tema dominante dei Canti X e XI dell’Orlando furioso secondo l’antologia?

L’intreccio amoroso e cavalleresco che unisce l’eroismo di Orlando e la passione di Angelica, simbolo della varietas e della libertà fantastica dell’universo ariostesco.

67
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In che modo Ariosto concepisce la struttura del poema secondo il commento?

Come una trama multipla e circolare, governata dal principio della varietas e della digressione, dove i fili narrativi si intrecciano senza un centro fisso, creando armonia nell’apparente disordine.

68
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Qual è la funzione dell’ironia nella narrazione ariostesca?

L’ironia consente ad Ariosto di mantenere distanza critica dagli eventi e dai personaggi, stemperando la tensione eroica con un sorriso disincantato verso la natura umana e la fragilità dei sentimenti.

69
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Come viene rappresentato Orlando in questi canti?

È un eroe in bilico tra valore e follia, dominato dalla passione amorosa per Angelica che progressivamente corrompe la sua ragione e anticipa la sua pazzia.

70
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Che ruolo assume la figura di Angelica nei canti analizzati?

Angelica è il motore dell’intreccio amoroso: incarnazione di una bellezza libera e inafferrabile che provoca desiderio e smarrimento in tutti i cavalieri.

71
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Quale rapporto esiste tra l’eroismo e l’amore nel Furioso?

Ariosto oppone l’ideale cavalleresco alla realtà passionale: l’amore, forza disgregatrice, svela la fragilità dell’eroe e introduce una visione moderna della psicologia umana.

72
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Come si caratterizza lo stile del poema secondo il commento?

È uno stile fluido, armonioso, capace di mescolare tono epico e registro colloquiale, con un lessico elegante e una musicalità che accompagna la mobilità del racconto.

73
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Che funzione ha il narratore nel Furioso?

Il narratore è regista onnipresente ma ironico: interrompe, commenta, si rivolge ai lettori e relativizza continuamente l’eroismo, creando complicità e distanza.

74
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Qual è la poetica di fondo che Ariosto esprime attraverso i Canti X–XI?

Una poetica dell’armonia nella molteplicità: il mondo è instabile e contraddittorio, ma la letteratura può ordinarlo attraverso la misura e la grazia dell’arte.

75
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In che senso il poema è una rappresentazione dell’esistenza umana secondo l’analisi?

L’intreccio in movimento, gli incontri e i disinganni riflettono l’instabilità del destino umano, in cui nulla è definitivo e ogni certezza è provvisoria.

76
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Che ruolo gioca il tema del disincanto nella visione ariostesca?

È centrale: l’eroismo, la fede e l’amore appaiono come illusioni nobili ma destinate a dissolversi, e solo la consapevolezza ironica salva l’uomo dal caos.

77
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Quali figure femminili emergono accanto ad Angelica?

Bradamante e Marfisa rappresentano la donna guerriera e fedele, alternative morali e attive al fascino seducente e instabile di Angelica.

78
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Come interpreta Ariosto il motivo della follia amorosa di Orlando?

Come esito simbolico del conflitto tra desiderio e ragione; la follia è perdita del centro, specchio dell’instabilità del mondo e della fragilità dell’io.

79
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Quale visione della cavalleria emerge dai Canti X–XI?

Una visione ormai desacralizzata: la cavalleria è gioco, mito letterario, materia di racconto e non più valore etico assoluto.

80
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Che ruolo ha la dimensione geografica e spaziale nel poema?

È simbolo di libertà immaginativa: i continui spostamenti riflettono la struttura erratica del desiderio e della conoscenza, in un mondo senza confini.

81
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In che modo Ariosto combina realtà e fantasia?

Con una mescolanza costante: il verosimile storico convive con l’invenzione magica e l’avventura cavalleresca, fondendo epica e romanzo moderno.

82
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Come si manifesta la “musicalità” dell’endecasillabo ariostesco secondo il commento?

Attraverso il ritmo flessuoso e la rima armoniosa, che rendono scorrevole la narrazione e contribuiscono alla leggerezza formale anche nei momenti più drammatici.

83
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Qual è la sintesi della visione del mondo ariostesca espressa nei due canti?

Un mondo molteplice, mobile, ironico, dove l’arte letteraria è l’unico strumento per dare ordine al disordine della realtà e trovare un equilibrio tra sogno e disinganno.

84
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Qual è il tema centrale dell’episodio della morte di Clorinda?

Il duello tra Tancredi e Clorinda che culmina nella morte di lei rappresenta il conflitto tra amore e guerra, tra umano e divino, risolto nella conversione e nella redenzione finale.

85
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In che modo Tasso fonde elementi eroici e religiosi?

L’episodio unisce l’eroismo cavalleresco e il sentimento religioso della salvezza: l’azione guerriera si trasforma in atto di grazia, in cui l’amore spirituale prevale sulla violenza.

86
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Quale funzione simbolica ha il duello tra Tancredi e Clorinda?

È simbolo del dramma interiore dell’uomo cristiano: il conflitto tra ragione e passione, tra amore terreno e fede, che si risolve nel sacrificio e nel perdono.

87
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Come viene descritta Clorinda nel commento?

Come eroina valorosa e fiera, ma anche figura di purezza e grazia, capace di riscattarsi nel momento della morte attraverso la fede e il battesimo.

88
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Che ruolo ha il battesimo nel finale dell’episodio?

È atto di redenzione e riconciliazione: Tancredi, senza sapere chi sia l’avversaria, la battezza e ne salva l’anima, convertendo la violenza in gesto sacro.

89
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Quale contrasto domina l’episodio secondo l’analisi?

Il contrasto tra amore e dovere, tra violenza e pietà, tra tenebra e luce: un dualismo tipicamente tassiano che conferisce al passo intensità drammatica e spirituale.

90
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Come Tasso costruisce la tensione narrativa del duello?

Attraverso la progressione ritmica dei versi, le immagini luminose e oscure alternate e il crescendo emotivo che culmina nel riconoscimento finale.

91
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Qual è il ruolo della notte nell’episodio?

La notte è sfondo simbolico che amplifica il senso di smarrimento e di mistero; rappresenta la cecità dell’uomo e la ricerca di luce spirituale.

92
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In che senso il testo è esempio di “meraviglioso cristiano”?

Perché unisce elementi miracolosi e soprannaturali alla fede cattolica: il prodigio del battesimo e la grazia divina rientrano nella visione provvidenziale di Tasso.

93
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Come si manifesta il linguaggio poetico di Tasso in questo episodio?

Solenne e musicale, alterna toni epici e lirici; ricco di metafore luminose, ossimori e antitesi che riflettono il conflitto interiore e spirituale.

94
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Che funzione assume il riconoscimento finale tra Tancredi e Clorinda?

È momento di catarsi tragica e religiosa: l’eroe comprende d’aver ucciso l’amata, ma l’atto si trasfigura in redenzione, perché la morte coincide con la salvezza dell’anima.

95
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Quale visione dell’amore emerge dal testo?

L’amore è forza spirituale e dolorosa, fonte di elevazione ma anche di colpa; si purifica solo attraverso il sacrificio e la fede.

96
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Che ruolo svolgono le immagini luminose nella descrizione finale?

La luce del battesimo dissolve la tenebra della notte: la dimensione visiva si carica di valore allegorico, segno della rivelazione divina.

97
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Come viene rappresentato Tancredi nel commento?

Come cavaliere nobile e pietoso, incapace di riconoscere l’amata finché non è troppo tardi; figura della pietà cristiana che trasforma il dolore in atto di fede.

98
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Qual è il tono complessivo del passo secondo l’antologia?

Solenne e tragico, ma riscattato da un’intensa spiritualità che trasforma la tragedia in poesia della grazia e della salvezza.

99
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In che modo l’episodio riflette la poetica tassiana dell’armonia degli opposti?

Unisce pathos e misura, violenza e pietà, dramma e grazia: l’armonia nasce proprio dalla composizione dei contrari, tipica del classicismo cristiano di Tasso.

100
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Quali figure retoriche prevalgono nel brano secondo il commento?

Ossimori, antitesi e metafore luminose: servono a rendere visibile il contrasto tra vita e morte, fede e colpa, oscurità e salvezza.