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Flashcard di vocabolario che coprono i concetti principali della fonologia, grammatica, calligrafia e sociolinguistica araba presentati nelle lezioni.
Name | Mastery | Learn | Test | Matching | Spaced |
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Abjad
Sistema di scrittura semitico che annota solo le consonanti, tipico di fenicio, aramaico e arabo primitivo.
Alfabeto arabo
Insieme di 28 lettere corsive, scritto da destra a sinistra, privo di maiuscole e con legature obbligatorie.
Punti diacritici
Segni (puntini) aggiunti alle lettere arabe per distinguerle dopo l’adozione del corsivo.
Hamza
Occlusiva glottidale; in grafia moderna è resa da segni sopra o sotto alif, waw o ya’.
Alif
Lettera che indica la ‘hamza iniziale’ e la vocale lunga /ā/.
Waw
Lettera che rappresenta consonante /w/ e vocale lunga /ū/.
Ya’
Lettera che rappresenta consonante /y/ e vocale lunga /ī/.
Tanwin
Nunazione: suffisso -n che in arabo standard marca l’indeterminatezza.
I’rab
Sistema di desinenze flessionali (casi) dell’arabo classico: nominativo, accusativo, genitivo.
Calligrafia (al-ḫaṭṭ)
Arte della bella scrittura araba, con valore estetico e religioso nel mondo islamico.
Kufico
Antico stile calligrafico angoloso, usato nei manoscritti coranici e nelle epigrafi.
Naskh
Stile calligrafico rotondo codificato da Ibn Muqla, base dei caratteri a stampa moderni.
Ruqʿa
Grafia corsiva rapida per appunti, oggi usata nella scrittura quotidiana mano.
Calamo
Penna di canna utilizzata dai copisti arabi per la calligrafia.
Traslitterazione scientifica
Sistema univoco che rende ogni grafema arabo con un unico simbolo latino.
Lingue semitiche
Famiglia cui appartengono arabo, ebraico, accadico, aramaico, etiopico ecc.
Proto-semitico
Ricostruzione ipotetica dell’antenato comune delle lingue semitiche.
Enfatiche
Consonanti faringalizzate (/ṣ ḍ ṭ ẓ/) distintive nell’arabo classico.
Triconsonantismo
Caratteristica lessicale per cui la maggior parte delle radici arabe ha tre consonanti.
Radice (√)
Sequenza di consonanti che veicola il significato di base in una parola semitica.
Schema morfologico
Pattern vocalico-consonantico che, combinato con la radice, genera parole concrete.
Root-and-Pattern Theory
Teoria secondo cui lessico arabo deriva dall’incrocio radice + schema; criticata da Larcher.
Bilittere
Radici a due consonanti (es. ʾ-b ‘padre’), considerate tracce di stadi più antichi.
Quadrilittere
Radici a quattro consonanti, spesso derivate o onomatopeiche.
Masdar
Infinito/gerundio arabo; funge da nome verbale e strumento di subordinazione.
Mudāriʿ
Forma verbale imperfetta che esprime presente, futuro o aspetto non concluso.
Māḍī
Forma verbale perfetta che indica azione passata o conclusa.
Kana/yakūnu
Verbo ‘essere’ usato come operatore temporale e ausiliare per costruzioni perifrastiche.
Paratassi
Predilezione semitica per frasi accostate senza connettivi subordinanti espliciti.
Chiasmo
Figura retorica a incrocio frequente nella prosa e poesia semitica, incluso il Corano.
Diglossia
Coesistenza di varietà Alta (fusha) e Bassa (dialetti) con funzioni complementari.
Modern Standard Arabic (MSA)
Varietà scritta moderna che continua l’arabo classico adattandolo a esigenze contemporanee.
Educated Spoken Arabic
Registro orale intermedio usato da persone colte, che mescola fusha e dialetto.
Nahda
Rinascimento arabo (XIX-XX sec.) che introdusse modernizzazione culturale e linguistica.
Ishtiqāq
Derivazione morfologica araba mediante estensione analogica di radici esistenti.
Taʿrīb
Arabizzazione: adattamento fonologico e morfologico di prestiti stranieri.
Prestito lessicale
Parola straniera introdotta in arabo, talvolta integrata foneticamente (es. tilfāz da television).
Accademia della lingua araba
Istituzione (dal 1919) che propone neologismi e norme per l’arabo moderno.
Hans Wehr
Autore del celebre dizionario "Dictionary of Modern Written Arabic" (1952).
Lisan al-Arab
Monumentale dizionario medievale di Ibn Manẓūr (XIII sec.).
Sibawayhi
Grammatico persiano (VIII sec.) autore del "Kitāb", prima sintesi della grammatica araba.
Al-ʿArabiyya al-fusha
Termine per l’arabo classico/standard, considerato varietà linguistica più pura.
Muʿjam
Vocabolo arabo per ‘dizionario’.
Safaitico
Dialetto antico nord-arabico attestato in iscrizioni desertiche preislamiche.
Koinè poetica
Lingua letteraria supra-dialettale della poesia preislamica secondo Nöldeke.
Quraysh
Tribù meccana cui apparteneva Maometto; loro parlata considerata base del Corano.
Ibn Muqla
Visir e calligrafo persiano (m. 940) che fissò le proporzioni dello stile naskh.
Ibn Fāris
Lessicografo (m. 1004) teorico della koinè araba e autore del dizionario "Maqāyīs al-luga".
Ibn Jinnī
Grammatico (932-1002) che approfondì fonetica e morfologia; autore di "Al-Khaṣāʾiṣ".
Kalamo (al-qalam)
Strumento di canna tagliata usato nella scrittura calligrafica tradizionale.
Al-Ḫalīl ibn Aḥmad
Filologo (718-791) inventore del dizionario "Kitāb al-ʿAyn" e del sistema diacritico vocalico.
Madrasa
Istituzione educativa islamica che diffuse manuali grammaticali dal XII sec.
Alfiyya di Ibn Mālik
Poema didattico di 1000 versi che riassume la grammatica araba (XIII sec.).
Digrammi (legature)
Lettere arabe che si uniscono; la legatura obbligatoria più nota è la "lam-alif" (لا).
Enantiosemia
Fenomeno di parole con significati opposti, oggetto di liste lessicali medievali.
Maṣdar ṣināʿī
Nome astratto-nominale formato con suffisso –iyya (es. dīmūqrāṭiyya ‘democrazia’).
Attributo del Corano ‘mubīn’
Il Corano si definisce ‘Libro chiarissimo’, base teologica della sua comprensibilità.
Arabo coranico
Varietà linguistica del testo sacro, con caratteristiche prosodiche e lessicali peculiari.
Code-switching
Commutazione di codice fra arabo, dialetto e lingue europee nel discorso quotidiano.
Taġlīb
Principio di estendere un plurale maschile a gruppi misti o femminili per prestigio grammaticale.
Plural broken (plurale fratto)
Tipo di plurale arabo ottenuto cambiando lo schema vocalico interno (es. kitāb→kutub).
Dual (doppio)
Categoria numerica marcata da suffisso –ān/–ayn per indicare due unità.
Īḍāfa
Costruzione genitivale nominale senza preposizione, tipica dell’arabo.
Continuum dialettale
Transizione graduale fra dialetti arabi senza confini linguistici netti.
Abjad
Sistema di scrittura semitico che annota solo le consonanti, tipico di fenicio, aramaico e arabo primitivo.
Alfabeto arabo
Insieme di 28 lettere corsive, scritto da destra a sinistra, privo di maiuscole e con legature obbligatorie.
Punti diacritici
Segni (puntini) aggiunti alle lettere arabe per distinguerle dopo l’adozione del corsivo.
Hamza
Occlusiva glottidale; in grafia moderna è resa da segni sopra o sotto alif, waw o ya’.
Alif
Lettera che indica la ‘hamza iniziale’ e la vocale lunga /ā/.
Waw
Lettera che rappresenta consonante /w/ e vocale lunga /ū/.
Ya’
Lettera che rappresenta consonante /y/ e vocale lunga /ī/.
Tanwin
Nunazione: suffisso -n che in arabo standard marca l’indeterminatezza.
I’rab
Sistema di desinenze flessionali (casi) dell’arabo classico: nominativo, accusativo, genitivo.
Calligrafia (al-ḫaṭṭ)
Arte della bella scrittura araba, con valore estetico e religioso nel mondo islamico.
Kufico
Antico stile calligrafico angoloso, usato nei manoscritti coranici e nelle epigrafi.
Naskh
Stile calligrafico rotondo codificato da Ibn Muqla, base dei caratteri a stampa moderni.
Ruqʿa
Grafia corsiva rapida per appunti, oggi usata nella scrittura quotidiana mano.
Calamo
Penna di canna utilizzata dai copisti arabi per la calligrafia.
Traslitterazione scientifica
Sistema univoco che rende ogni grafema arabo con un unico simbolo latino.
Lingue semitiche
Famiglia cui appartengono arabo, ebraico, accadico, aramaico, etiopico ecc.
Proto-semitico
Ricostruzione ipotetica dell’antenato comune delle lingue semitiche.
Enfatiche
Consonanti faringalizzate (/ṣ ḍ ṭ ẓ/) distintive nell’arabo classico.
Triconsonantismo
Caratteristica lessicale per cui la maggior parte delle radici arabe ha tre consonanti.
Radice (√)
Sequenza di consonanti che veicola il significato di base in una parola semitica.
Schema morfologico
Pattern vocalico-consonantico che, combinato con la radice, genera parole concrete.
Root-and-Pattern Theory
Teoria secondo cui lessico arabo deriva dall’incrocio radice + schema; criticata da Larcher.
Bilittere
Radici a due consonanti (es. ʾ-b ‘padre’), considerate tracce di stadi più antichi.
Quadrilittere
Radici a quattro consonanti, spesso derivate o onomatopeiche.
Masdar
Infinito/gerundio arabo; funge da nome verbale e strumento di subordinazione.
Mudāriʿ
Forma verbale imperfetta che esprime presente, futuro o aspetto non concluso.
Māḍī
Forma verbale perfetta che indica azione passata o conclusa.
Kana/yakūnu
Verbo ‘essere’ usato come operatore temporale e ausiliare per costruzioni perifrastiche.
Paratassi
Predilezione semitica per frasi accostate senza connettivi subordinanti espliciti.
Chiasmo
Figura retorica a incrocio frequente nella prosa e poesia semitica, incluso il Corano.
Diglossia
Coesistenza di varietà Alta (fusha) e Bassa (dialetti) con funzioni complementari.
Modern Standard Arabic (MSA)
Varietà scritta moderna che continua l’arabo classico adattandolo a esigenze contemporanee.
Educated Spoken Arabic
Registro orale intermedio usato da persone colte, che mescola fusha e dialetto.
Nahda
Rinascimento arabo (XIX-XX sec.) che introdusse modernizzazione culturale e linguistica.
Ishtiqāq
Derivazione morfologica araba mediante estensione analogica di radici esistenti.
Taʿrīb
Arabizzazione: adattamento fonologico e morfologico di prestiti stranieri.