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133 flashcard a domanda e risposta, in italiano, che coprono i principali concetti di istologia presenti nel testo fornito.
Name | Mastery | Learn | Test | Matching | Spaced |
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Tubulari semplici, tubulari ramificate, acinose (alveolari), tubulo-acinose, tubulo-alveolari.
(1) Un involucro proteico insolubile deposto sulla faccia citoplasmatica della membrana dei cheratinociti; (2) un involucro lipidico esocitato dai cheratinociti dello strato granuloso.
Corpuscoli di Pacini, corpuscoli di Meissner e cellule di Merkel.
Epitelio intestinale, epitelio dei bronchi e epitelio respiratorio della cavità nasale.
Il parenchima esocrino ha secrezione merocrina sierosa e le cellule del dotto principale secernono bicarbonato.
Il dotto intercalare secerne bicarbonato per neutralizzare l’acidità e il parenchima esocrino rilascia enzimi digestivi in risposta alla regolazione neuroendocrina (colecistochinina/secretina).
Neuroipofisi (ipofisi posteriore) ed epifisi (ghiandola pineale).
Insulina, glucagone e somatostatina.
Perché possiede adenomeri contenenti cellule sierose e cellule mucose, oppure adenomeri solo sierosi accanto ad altri solo mucosi.
Nella zona fascicolata.
Pancreas, intestino e stomaco.
Granuli di cheratoialina.
Cellule caliciformi mucipare e cellule del dotto.
Epitelio pavimentoso pluristratificato non cheratinizzato.
Cellule di Langerhans, melanociti e cellule di Merkel.
Epitelio pavimentoso pluristratificato cheratinizzato.
Ghiandole sottomucose composte (tubulo-acinose ramificate).
Epitelio cilindrico semplice formato esclusivamente da cellule mucose di superficie.
Producono melanina in melanosomi e possiedono prolungamenti citoplasmatici ramificati.
È una ghiandola esocrina composta a secrezione mista e possiede dotti striati deputati alla modifica ionica del secreto.
Sono ghiandole unicellulari intraepiteliali presenti, fra l’altro, nell’epitelio dei villi intestinali.
Secernere acido cloridrico e fattore intrinseco, indispensabili per la digestione e l’assorbimento della vitamina B12.
I neuroni ipotalamici rilasciano CRH e le cellule corticotrope dell’adenoipofisi liberano ACTH nel torrente ematico.
Zona glomerulare, zona fascicolata, zona reticolare e midollare (cellule cromaffini).
La zona glomerulare.
Le cellule α rilasciano glucagone in ipoglicemia; le cellule β liberano insulina in iperglicemia.
TRH è prodotto dai neuroni ipotalamici, mentre il TSH è secreto dalle cellule tireotrope dell’adenoipofisi.
Il processo di equilibrio dinamico che bilancia produzione e morte cellulare mantenendo costante la struttura tissutale.
Ghiandole coriali tubulari semplici ramificate a secrezione merocrina mista.
Dotto intercalare → dotto striato → dotto intralobulare → dotto interlobulare → dotto interlobare → dotto escretore principale.
Alcuni possiedono catene di dermatan solfato legate alla proteina core e costituiscono gran parte della sostanza fondamentale.
La catena polisaccaridica è legata tramite un tetrasaccaride che inizia con un residuo di xilosio sui residui di serina/treonina della proteina core.
Si può trovare nei tendini, può contenere adipociti e, nell’embrione, prende il nome di mesenchima.
Forma fibrille, costituisce le fibre reticolari ed è organizzato in sottili reti di supporto.
Le cellule contengono numerosi mitocondri e il tessuto è specializzato nella termogenesi.
Alle fibre collagene della matrice cartilaginea.
La traduzione dell’mRNA per formare la catena α di pre-pro-collagene.
Inclusioni citoplasmatiche di lipidi non circondate da membrana.
Collagene VII (fibrille di ancoraggio) e collagene III (fibre reticolari della lamina reticolare).
Proteine adesive (es. fibronectina, laminina) e macromolecole polianioniche (GAG e proteoglicani) capaci di trattenere acqua ed elettroliti.
Collagene XVII e fibronectina.
Nella lamina basale (es., lamina basale degli adipociti).
Non sono granulociti basofili e non derivano dai monociti.
Tendini e periostio.
Sintetizzano e organizzano le fibre collagene e la matrice extracellulare.
Tonaca media delle arterie di conduzione, cartilagine dell’epiglottide e derma.
Cellule endoteliali, cellule muscolari lisce, cellule di Schwann e adipociti.
Alle cheratine 5 e 14.
Negli astrociti (e, in minor misura, in altre cellule della glia centrale).
Collagene I e collagene VII.
Perché prepara la matrice cartilaginea alla sostituzione da parte del tessuto osseo.
Strati di osso lamellare che avvolgono la porzione più esterna delle diafisi delle ossa lunghe.
Non fanno parte dell’immunità innata, non esprimono RANK-L ma il recettore RANK e non appartengono al gruppo dei fagociti mononucleati in senso stretto.
Collagene XI, collagene II, aggrecano (più acido ialuronico).
La matrice ossea organica non mineralizzata secreta dagli osteoblasti.
Non mineralizzano la matrice cartilaginea e non sono circondati da capillari sanguigni.
Antiporto cloruro/carbonato e esocitosi dell’anidrasi carbonica.
Epiglottide e padiglioni auricolari.
Un tessuto connettivo denso che avvolge la cartilagine (tranne quella articolare) e fornisce condroblasti di origine.
Delimita gli osteoni neoformati, rappresenta l’ultima matrice deposta dagli osteoblasti e coincide con il perimetro massimo del cono di escavazione.
Un sottile strato di cellule osteoprogenitrici/osteoblasti che riveste la superficie ossea interna preesistente verso la cavità midollare.
All’interno di una lamella le fibre collagene sono parallele, ed i prolungamenti degli osteociti si connettono fra loro mediante giunzioni comunicanti.
I prolungamenti citoplasmatici degli osteociti.
È vascolarizzato, contiene più osteociti dell’osso lamellare ed è il primo tipo di osso deposto nell’ossificazione intramembranosa.
La cartilagine è avascolare mentre l’osso è vascolarizzato; i condrociti tendono a trovarsi in gruppi isogeni, gli osteociti normalmente sono isolati.
Le cellule muscolari lisce della tonaca media (eventualmente coadiuvate da poche cellule della tonaca intima).
Proeritroblasto → eritroblasto basofilo → eritroblasto policromatofilo → eritroblasto ortocromatico → reticolocita → eritrocita maturo.
Non svolgono un ruolo principale nella difesa antiparassitaria e non appartengono, in senso stretto, ai leucociti polimorfonucleati classici.
Dalla cellula staminale mieloide, attraverso la progenie mieloblastica e megacariocitica.
Il linfocita B naïve (maggior parte dei PRR sono su cellule dell’immunità innata come macrofagi, neutrofili e cellule dendritiche).
Mastociti ed eritrociti.
Riconosce l’antigene solo se presentato da molecole di MHC II (tipico dei linfociti T helper).
Il citoscheletro membranoso mantiene la forma biconcava e svolgono la loro funzione (trasporto di gas) esclusivamente all’interno dei vasi sanguigni.
Non sono cellule binucleate separate e non contengono granuli ricchi di eparina e istamina (che caratterizzano i basofili/mastociti).
La zona chiara del centro germinativo, dove avvengono ipermutazione somatica e class-switch delle cellule B con l’aiuto dei linfociti T helper.
Fagocitosi con burst ossidativo (meccanismo ossigeno-dipendente) e rilascio di enzimi lisosomiali dopo degranulazione.
Concentrazione di circa 4,5-5 milioni per microlitro di sangue e attività funzionale interamente intravascolare.
Nella zona paracorticale.
Avvolgono gli assoni amielinici, sono mononucleate e formano la guaina mielinica delle fibre del sistema nervoso periferico.
Non agiscono unicamente sui dendriti e non sono prodotti esclusivamente da cellule della glia; la loro produzione principale avviene nel neurone presinaptico.
Un aggregato di corpi cellulari neuronali, fibre, cellule di Schwann e tessuto connettivo localizzato fuori dal sistema nervoso centrale.
Le giunzioni Gap.
Microtubuli e motoproteine direzionali (chinesine e dineine).
Vescicole sinaptiche (esocitotiche), vescicole endocitotiche di recupero e mitocondri (per ATP).
1) Potenziale d’azione; 2) apertura di canali Ca2+ voltaggio-dipendenti; 3) fusione delle vescicole di neurotrasmettitore; 4) legame del neurotrasmettitore ai recettori postsinaptici; 5) rimozione/degradazione del neurotrasmettitore.
Derivano dal tubo neurale e rivestono i ventricoli cerebrali e il canale centrale del midollo spinale.
Neuroni di connessione situati esclusivamente nel sistema nervoso centrale.
Non formano la guaina mielinica e non derivano dalle creste neurali, bensì dal tubo neurale.
L’assone, che è privo di corpuscoli di Nissl.
Formano guaine mieliniche a più assoni contemporaneamente e sono i mielinizzatori specifici del sistema nervoso centrale.
Consentire la conduzione saltatoria del potenziale d’azione e rappresentare interruzioni periodiche della guaina mielinica.
Cellule di Schwann, astrociti e oligodendrociti.
Un singolo neurone motorio con tutte le fibre muscolari da esso innervate.
Nel reticolo sarcoplasmatico (reticolo endoplasmatico liscio specializzato).
Cellule muscolari lisce e fibroblasti della tonaca media.
Mascherare i siti di legame dell’actina per la miosina a riposo.
Deposito/rilascio di Ca2+ e organizzazione in cisterne terminali che formano le triadi ai margini delle bande A-I.
Sono cellule muscolari striate specializzate e costituiscono parte del sistema di conduzione del cuore (fasci subendocardici).
Possiedono filamenti intermedi di desmina, presentano corpi densi citoplasmatici/membranari e sono unite fra loro da giunzioni comunicanti nella muscolatura viscerale.
Non mancano nel muscolo cardiaco, non sono parte del reticolo sarcoplasmatico e, nelle fibre scheletriche, non sono localizzati sulla linea Z.