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David (Museo Nazionale Bargello, Firenze)
Questa scultura (tra il 1453 e il 1440), raffigura un adolescente completamente nudo, con un cappello e calzari alati, mentre tiene la spada e il sasso con cui ha ucciso Golia. Il giovane trionfante poggia un piede sul capo del gigante morto.
Giuditta e Oloferne (Palazzo Vecchio, Firenze)
Un gruppo scultoreo (tra il 1457 e il 1464) in bronzo dorato, un tempo receva un’iscrizione latina che ne esaltava la funzione civile.
Marzocco (Piazza della Signoria, Firenze)
La statua (1419 - 1420) venne commissionata dalla Repubblica fiorentina in occasione della visita di papa Martino V in città. Essa era destinata a decorare lo scalone degli appartamenti papali in Santa Maria Novella. In seguito venne spostata nella piazza cittadina, come simbolo della repubblica stessa.
Crocifisso (Santa Croce, Firenze)
Questa scultura lignea (1406 - 1408) è notevole per il suo naturalismo quasi brutale e la fiera espressività del volto di Cristo, che Giorgio Vasari descrisse come un “contadino” in un celebre annedoto sul confronto con Brunelleschi.
San Giovanni Evangelista (Museo dell’opera del Duomo a Firenze)
Commissionato nel 1408 per la facciata del Duomo di Firenze, fu completato tra il 1408 e il 1415. San Giovanni è seduto. La mano sinistra trattiene il testo sacro. Indossa una abito ampio il cui tessuto crea molte pieghe ricadenti. L’anziano evangelista ha le spalle curve e assume un atteggiamento che rivela il peso dell’età. Infatti le braccia sono quasi abbandonate lungo il corpo e sembrano prive di forza. Le mani del Santo sono però molto energiche ed esprimono ancora un certo vigore.
San Giorgio (Orsanmichele, Firenze)
Statua commissionata per il tabernacolo dell’Arte dei Corazzai (1417) Giorgio è colto nell’atto di guardare verso la sua sinistra, con uno scatto della testa; il gesto, sottolineato anche dai tendini del collo e dalle sopracciglia aggrottate, indica che il giovane vede il nemico avvicinarsi e si prepara ad affrontarlo. La grande novità dell’opera risiede proprio in questo. Mentre le sculture medievali, dagli occhi fissi e sgranati, amavano rappresentante l’uomo che contempla passivo la trascendenza divina, il San Giorgio di Donatello volge uno sguardo intenso e concreto verso il mondo, ha l’atteggiamento attivo di chi, pur nella fede in Dio, conta sulle proprie forze e diventa artefice del proprio destino.
Predella con San Giorgio che sconfigge il drago (Museo nazionale del Bargello, Firenze)
Questo rilievo in marmo, parte del tabernacolo di San Giorgio, fu realizzato intorno al 1417. Al centro del lato principale del basamento è scolpita la figura di un crociato che lotta contro un drago. Alla sua destra si trova la figura di una principessa prigioniera posta in piedi che osserva la scena. Dietro di lei, a partire dal bordo di destra si individua lo scorcio prospettico di un colonnato con archi a tutto sesto. A sinistra, invece, oltre la figura del drago è rappresentato l’antro nel quale l’animale fantastico si rifugia. Lo sfondo, oltre la grotta e il porticato, è occupato da un paesaggio. Si scorgono infatti profili di colline e alberi appena rilevati.
San Ludovico di Tolosa (Museo di Santa Croce a Firenze)
Un’importante opera in bronzo dorato, realizzata tra il 1420 e il 1426 per il Tabernacolo della Parte Guelfa a Orsanmichele. È caratterizzata da un panneggio eccitato e dall’uso di tessere vitree colorate.
Convito di Erode (Fonte battesimale di Siena)
Un rilievo in bronzo per la Fonte Battesimale di Siena (1423 - 1427). Donatello applica qui la tecnica dello “stiacciato” e della prospettiva per creare uno spazio tridimensionale complesso, narrando più episodi.
Profeta Abacuc (“lo zuccone” Campanile di Giotto, Firenze)
Scultura in marmo, realizzata tra il 1423 e il 1435 circa. È famosa la sua espressione intensa e la testa calva, da cui deriva il soprannome. Faceva parte di un ciclo di Profetie fu decisiva per la formazione di Masaccio.
Cantoria (Duomo di Firenze)
Commissionata nel 1433 e completata nel 1438, questa cantoria in marmo, bronzo e inserti vitrei presenta una “sfrenata e instancabile danza di putti alati” e figure abbozzate, dimostrando un’energia che Vasari elogiò.
Resurrezione di Drusiana (Sagrestia Vecchia di San Lorenzo, Firenze)
Rilievo in stucco dipinto, risalente a circa 1435 - 1440. È uno stucco policromo di Donatello che decora uno dei medaglioni sui pennacchi che reggono la cupola della Sagrestia Vecchia; misura 215 cm di diametro e risale al 1428-1443. Vari studiosi hanno proposto datazioni entro intervalli più brevi, ma non c'è accordo al riguardo.
San Giovanni Battista (Siena)
Una statua in bronzo (1457). È un’opera che esprime il “crudo vigore” e l’accentuazione espressiva tipici dell’ultimo periodo di Donatello.
Monumento equestre al Gattamelata (sagrato della Basilica di Sant’Antonio a Padova)
Statua in bronzo (1443 - 1453) del condottiero Erasmo da Narni, noto come il Gattamelata. Fu un’opera fondamentale per la rinascita della statuaria equestre in Europa e il piedistallo fu disegnato dallo stesso Donatello.
Altare di Sant’Antonio (Padova)
Un grande altare scultoreo (1446 - 1450) in bronzo per la Basilica di Sant’Antonio a Padova. Questo complesso include: un crocifisso sulla sommità; 7 statue a tutto tondo al centro, tra cui la Madonna col Bambino e i Santi Francesco, Antonio da Padova, Ludovico da Tolosa, Prosdocimo, Daniele e Giustina, caratterizzate da “monumentalità” e “solidità”. 22 rilievi in bronzo sul basamento, con i 4 simboli degli Evangelisti, 12 angioletti, 1 Pietà (di cui Giovanni Bellini fece una variante), 1 Deposizione (l’unico scomparto in pietra), e 4 Storie di Sant’Antonio da Padova, tra cui Il Miracolo della mula, che mostra un’applicazione virtuosistica dello “stiacciato” e della prospettiva.
Testa di cavallo (“Testa Carafa”, museo archeologico nazionale di Napoli)
Un colossale frammento in bronzo (1455), destinato a un monumento equestre di Alfonso d’Aragona mai terminato.