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Disturbo depressivo maggiore (DDM)
Umore triste e anedonia + almeno 5 sintomi: 1) dormire troppo o troppo poco, 2) rallentamento o agitazione psicomotoria, 3) perdita di peso o modificazione dell’appetito, 4) perdita di energia, 5) autosvalutazione o eccessivo senso di colpa, 6) difficoltà a concentrarsi, pensare o prendere decisioni, 7) pensieri ricorrenti di morte o suicidio
I sintomi presenti quasi ogni giorno per almeno due settimane. E’ un disturbo episodico (sintomi presenti per un periodo e poi scompaiono)
Disturbo depressivo persistente (distimia)
Umore cronicamente depresso + almeno 2 sintomi: 1) dormire troppo o troppo poco, 2) scarso appetito o iperalimentazione, 3) scarsa energia, 4) bassa autostima, 5) difficoltà a concentrarsi o prendere decisioni, 6) disperazione
Maggior parte del tempo nell’arco di due anni (la persona non è mai stata senza sintomi per più di due mesi per volta)
No disturbi bipolari
Disturbo disforico premestruale
Caratterizzato da sintomi affettivi, cognitivi e fisici che compaiono nella settimana che precede le mestruazioni e scompaiono con l’inizio o poco dopo l'inizio del flusso
Quale disturbo dell’umore è il più diffuso tra la popolazione?
La depressione maggiore è il disturbo più diffuso tra la popolazione (16%)
Frequenza tra sessi e periodo di esordio dei disturbi depressivi
2 volte più frequente nelle donne che negli uomini
Esordio DDM: fine adolescenza e inizio primo ventennio
Disturbo affettivo stagionale
→ specificazione del DDM
Almeno due o più episodi negli ultimi 2 anni in cui è presente una relazione temporale tra l’esordio dell’episodio depressivo maggiore e un periodo dell’anno (es. autunno o inverno)
Scompare completamente in altri periodi dell’anno
Più comune dei paesi dal clima nordico
Qual è il ruolo dell’episodio depressivo nella diagnosi del disturbo bipolare I e II?
Bipolare I: episodio depressivo non è necessario
Bipolare II: serve l’episodio depressivo per la diagnosi
Bipolare I
Almeno un episodio maniacale, solitamente accompagnato da episodio depressivo (ma non è necessario per la diagnosi)
I sintomi maniacali durano almeno una settimana
Cos’è la mania?
Stato di forte esaltazione o irritabilità con un aumento anomalo di attività finalizzata (sociale, lavorativa, sessuale) +:
Fuga delle idee (= flusso incessante di commenti)
Socievolezza, autostima grandiosa
Ridotto bisogno di sonno
Energia sconfinata, esplosioni di gioia, grandiosità di obiettivi
Bipolare II
Uno o più episodi depressivi maggiori accompagnati da almeno un episodio ipomaniacale (nell’arco della vita)
Ipomania: stessi sintomi della mania ma meno gravi, nessuna compromissione marcata, dura almeno 4 giorni
Disturbo ciclotimico
Sintomi frequenti ma lievi di depressione, alternati a sintomi lievi di mania, per almeno due anni
NB: i criteri per diagnosi DDM, maniacale o ipomaniacale non sono mai soddisfatti
Epidemiologia e prevalenza sessi dei disturbi bipolari
L’incidenza dei disturbi bipolari è rara (0.6%)
Nessuna differenza tra i sessi
Quale disturbo si trova tra le forme più gravi di disturbo mentale?
Bipolare I
Quanto “pesa” il contributo genetico per la depressione maggiore e per il disturbo bipolare?
Ereditabilità alta per il disturbo bipolare, moderata per la depressione maggiore
Qual è il ruolo dei neurotrasmettitori nei disturbi dell’umore?
DDM: bassi livelli di noradrenalina, dopamina, serotonina
Mania: alti livelli di noradrenalina e dopamina, bassi livelli di serotonina
Come cambiano le aree cerebrali nei disturbi dell’umore?
Sia nel bipolare che depressione:
Elevata attività amigdala → maggiore reattività emozionale
Minore attività ippocampo e corteccia prefrontale + maggiore attività giro cingolato anteriore → minore capacità di regolare emozioni
Striato (ricompense): depressione = minor attività; bipolare = aumenta
Perché il cortisolo è importante nella depressione?
Un aumento della risposta del cortisolo al risveglio (CAR) è correlata all’esordio di episodi depressivi
Quale tratto di personalità è un fattore predittivo dell’insorgere di un disturbo depressivo?
Nevroticimo - tendenza a reagire con più alti livelli di affetti negativi
Quali sono le principali teorie cognitive che spiegano la depressione?
Teoria di Beck: schemi negativi causano distorsioni cognitive, che mantengono attiva la triade negativa (visione di sé, mondo e futuro) → depressione
Teoria della disperazione (Abramson et al.): depressione deriva da attribuzioni negative (stabili e globali) degli eventi stressanti → porta a disperazione
Teoria della ruminazione (Nolen-Hoeksema): pensieri negativi ripetitivi e passivi sul proprio stato depressivo mantengono e peggiorano i sintomi
Quali sono i due fattori predittivi della mania?
Sensibilità alla ricompensa
Deprivazione di sonno
Quali sono le terapie psicologiche per la depressione?
Terapia cognitiva
Terapia interpersonale (focus relazioni interpersonali)
Attivazione comportamentale (terapia di Beck - attività piacevoli → pensieri positivi)
Terapia comportale di coppia
Terapia farmacologica dei disturbi depressivi
Trattamento farmacologico è efficace nella depressione grave, non nelle forme più lievi
Antidepressivi:
I-MAO (inibitori monoamminoossidasi)
Antidepressivi triciclici
SSRI (serotonina) e SNRI (serotonina-noradrenalina) più usati perché meno effetti collaterali
Terapia psicologica e farmacologica dei disturbi bipolari
La terapia farmacologica è necessaria, si possono affiancare trattamenti psicologici (es. interventi psicoeducativi, terapia cognitiva, terapia focalizzata sulla famiglia)
Stabilizzatori dell’umore: riducono i sintomi maniacali (litio)
anticonvulsionanti
antipsicotici
Tra uomini e donne, chi è più probabile che commetta un suicidio?
Uomini → 1.7 più probabile delle donne
Le donne hanno più probabilità di compiere tentativi di suicidio (che non si concludono con la morte)