L'associazione ha una grande forza mediatica grazie ai membri.
Ha la capacità di attrarre sponsor, che hanno reso possibile l'evento e dimostrano fiducia nella direzione intrapresa.
Ringraziamenti agli sponsor, tra cui Agenzia Italia, Agenzia Generale Bari Mediterraneo, Cassa e Risparmio 360, Fried Portal, Multiplay, UniSalute e Unipol.
Il settore del noleggio viene misurato tramite le immatricolazioni di veicoli.
Nonostante il mercato maturo, il settore continua a crescere, offrendo soluzioni di mobilità richieste da un numero crescente di utenti.
Si prevede che le 500.000 immatricolazioni impiegheranno tempo per essere raggiunte nuovamente, ma la quota di mercato del noleggio è rimasta sopra il 30% e si prevede che raggiungerà il 35%.
La flotta ha superato il milione di unità e si sta avvicinando rapidamente al milione e trecentomila, con una previsione di un milione e mezzo di auto, il che avrà un impatto positivo sul settore turistico.
Il noleggio a breve termine è un attivatore fondamentale per il settore turistico.
La crescita della flotta e dei giorni di noleggio dimostra una tendenziale deflazione.
Nonostante l'aumento dei costi dei noleggi, il prezzo medio del noleggio è diminuito grazie all'aumento della disponibilità di vetture, beneficiando anche la società.
Il car sharing ha dimostrato di poter modernizzare il trasporto urbano e ha un grande potenziale.
Il successo del car sharing dipende dalla capacità di accesso agevolato ai centri urbani e dalla disponibilità di parcheggi.
L'IVA al 22% sul car sharing rappresenta una penalità che mette a rischio la sostenibilità degli investimenti.
Attualmente, solo Roma e Milano hanno un numero significativo di auto in sharing.
Per favorire la decarbonizzazione e la fluidità del traffico urbano e regionale, è necessario un ragionamento sul car sharing.
La digital automotive, in particolare la telematica di bordo, è fondamentale per rendere l'auto più flessibile.
Il car sharing, il rent-a-car e il noleggio beneficiano enormemente dalla telematica per l'integrazione, la riduzione dei costi e la competitività.
I primi mesi del 2025 sono stati influenzati dal fringe benefit e dal dibattito che ne è seguito.
È importante supportare i settori forti, evitando di gravarli con tasse.
Quest'anno si è verificato un recupero significativo delle immatricolazioni nel noleggio, guidato principalmente dalle società legate ai costruttori.
L'integrazione verticale dei costruttori e la loro capacità di rispondere alle politiche del costruttore hanno favorito questa tendenza.
Nonostante il calo delle immatricolazioni, è importante considerare la crescita del parco circolante, che è un indicatore più significativo per questo business.
Il settore del noleggio è un formidabile abilitatore dell'immatricolazione.
Non ci sono più auto con puro motore termico; anche benzina e diesel sono mild hybrid.
Il diesel è in calo, mentre il plug-in hybrid è in forte crescita, sebbene sia ancora distante dal benzina a causa della sua disponibilità limitata e del costo più elevato.
L'elettrico sta crescendo, ma i numeri rimangono piccoli.
L'accelerazione delle immatricolazioni non agevolate è dovuta alle agevolazioni ottenute.
L'associazione è nata dalla collaborazione di cinque aziende di noleggio a breve termine ed è diventata un punto di riferimento per il car sharing e il noleggio a lungo termine.
L'associazione attrae sempre più parti della filiera, grazie alle sue battaglie e istanze volte a facilitare la mobilità degli utenti.
Il settore del noleggio è cresciuto da poco più di mezzo milione di vetture nel 2001 a quasi un milione e quattrocentomila oggi, con un giro d'affari di quasi 16 miliardi di euro.
Il noleggio attrae denaro e investe in Italia, contribuendo all'immatricolazione di vetture e all'attrazione di capitali esteri.
Il settore è stato capace di remunerare in modo soddisfacente i soci.
I servizi automobilistici, il car sharing e la digital automotive sono cresciuti significativamente, attirando investimenti da settori limitrofi come assicurazioni, mobilità e tecnologia.
L'aumento della serietizzazione ha aumentato il valore dei servizi e ha attirato sempre più imprese.
È importante confrontarsi a livello politico e istituzionale per delineare una carta d'identità del settore.
È necessario valutare il potenziale del settore rispetto a mercati maturi come la Germania e affrontare le sfide, come la questione fiscale.
Il settore genera efficienza e accessibilità alle auto, aumentando il numero delle immatricolazioni.
La quota di immatricolazioni del noleggio è del 35%, un numero significativo, ma inferiore al 47% della Germania.
L'obiettivo è diventare il principale abilitatore dell'industria e della mobilità.
La competitività è sempre a vantaggio degli utilizzatori.
Il settore ha avuto momenti di marginalità positiva, accentuata dall'inflazione e dal valore del parco circolante.
Non è opportuno aggravare la tassazione, che è già elevata per tutte le forme di utilizzo dell'auto.
Il fringe benefit, seppur martellato, era un elemento interessante.
La tassazione più bassa dovrebbe essere legata alla tecnologia.
L'auto a noleggio non deve essere penalizzata o resa meno competitiva con normative come quella sul codice della strada.
È importante mantenere l'interlocuzione con il governo per affrontare le sfide e tutelare gli utilizzatori.
È importante fare esempi pratici per illustrare le problematiche del settore.
Un esempio è il limite di ammortamento per le auto in pool delle aziende, che è rimasto invariato dal 2002 nonostante l'inflazione.
Il ministro si è dimostrato d'accordo sulla necessità di rivedere questo limite.
Anche l'IVA sull'auto aziendale è un problema, con un'aliquota più alta rispetto ad altri paesi europei.
Sarebbe opportuno intervenire sulla decarbonizzazione riducendo l'IVA sulle auto elettriche.
Il mercato automobilistico mondiale ha conosciuto una crescita significativa fino al 2019, ma si prevede una stabilità nei prossimi anni.
Si prevede un tasso di crescita medio dello 0.2%, inferiore all'inflazione.
Si è verificato un disaccoppiamento tra il mercato dell'auto e il PIL, rendendo più difficile prevedere l'andamento del mercato.
La crescita globale è stata trainata principalmente dalla Cina, mentre Europa e Nord America hanno faticato.
Si prevede una decrescita per Europa e Nord America.
La Cina si sta fermando come motore mondiale della crescita dell'auto.
Le previsioni sulle vendite di veicoli sono state errate, con una perdita di 15 milioni di vetture cumulate in Europa e del 7.5% in Nord America.
Le singole case auto sono in grado di recepire questi trend in modo diverso in funzione dei propri clienti. Le case automobilistiche tedesche sono ripartite delle vendite a livello europeo e altrettanto al mercato tedesco.
L'imposizione di dazi non è solo una questione di frenare l'invasione cinese, ma anche di riequilibrare il peso industriale degli Stati Uniti.
Il peso industriale degli Stati Uniti è calato significativamente, mentre la Cina è diventata il più grande esportatore mondiale.
Gli Stati Uniti sono il più grande importatore netto globale.
L'obiettivo è riequilibrare le cose in tutti i settori, compreso quello automobilistico.
Le importazioni nette di veicoli negli Stati Uniti sono in aumento.
Più della metà dei profitti delle case auto tedesche è generata dalla Cina, mentre gli Stati Uniti pesano meno del 10%. Le vendite di un casato statunitense pesano il 60-70%. La Cina resta 10-20%. una casa automobilistica giapponese rappresentativa vede un terzo arrivo dal Giappone, un quarto dai satelliti e poi Cina, un po’ di Europa e un po’ di Asia- risulta molto, molto più bilanciata.
Le case auto tedesche hanno una sovracapacità produttiva, con una saturazione degli impianti crollata al 57%.
È necessario agire adesso e non è facile adeguarsi.
L'auto continua a piacere agli italiani, con un'alta percentuale di utilizzatori che la utilizzano in modo ricorrente.
Molti italiani pensano di utilizzare l'auto ancora di più in futuro.
L'acquisto di un'auto nuova è il numero più alto negli ultimi 5 anni.
Il 33% degli italiani non acquista un'auto per problemi di reddito.
Il prezzo medio delle auto è aumentato significativamente, mentre il reddito familiare netto al netto dell'inflazione è leggermente calato.
I brand asiatici sono visti in crescita, mentre I marci europei sono in calo.
Il mercato italiano ha visto un aumento delle ibride e una diminuzione delle endotermiche.
Si è passati dal diesel al benzina, mentre l'obiettivo era far crescere la parte elettrica.
Le elettriche pure rappresentano circa il 5% del mercato.
Le auto elettriche compatte sono in crescita, ma si è partiti dalle vetture grandi.
Nonostante l'obiettivo di ridurre le emissioni di CO2, queste non stanno diminuendo.
Le auto elettriche e plug-in hybrid sono comprate soprattutto dalle flotte e dal noleggio, mentre i privati sono meno interessati.
Le curve di crescita dell'elettrico puro in Italia e Spagna non mostrano una crescita significativa.
Esiste un tema di valore residuo delle auto elettriche.
È inutile aspettare un salvatore; bisogna agire adesso.
È importante fare scelte consapevoli ed evitare di andare tutti in una direzione.
È fondamentale rispettare il consumatore.
Per l'industria italiana dell'auto, è meglio essere la coda di una balena che la testa di un'acciuga.
Collaborare porta maggiore efficienza.
Il ruolo del noleggio ha un ruolo sempre più importante e deve saperne interpretare I trend e I cambiamento, ponendo al centro il servizio.
Innovazione e tecnologia rendono accessibile I beni anche ai priviati. Bisognerebbe capire poi quali sono le leve economiche su cui agire.
La questione tra Iran e Israele rappresenta il tentativo preventivo israeliano-statunitense di impedire all'Iran di acquisire la bomba atomica.
Gli Stati Uniti hanno una dottrina che impedisce all'Iran di arricchire l'uranio al 60%.
L'Iran potrebbe inabissare il suo programma nucleare e uscire dal trattato di non proliferazione.
L'elemento militare è dove la ricerca supera sempre.
La globalizzazione è il controllo dei mari da parte degli Stati Uniti.
L'industria automobilistica ha subito cambiamenti significativi a causa dell'ideologia del cambiamento climatico e della mancanza di comprensione dell'elemento militare.
L'Europa, essendo la parte più vecchia dell'umanità, è stata spinta nell'apocalisse e ha paura di tutto.
Satelliti e software sono elementi chiave nell'industria automobilistica, ma richiedono una spesa militare elevata.
BYD è un'azienda che fa tutt'altro oltre alle auto, come impianti fotovoltaici e batterie.
*BYD ha deciso di dare l'Europa agli europei e il Sud America, ai sudamericani mettendo a capo persone di spicco e competenti europei e sudamericani.
*È l'azienda con uno stabilimento installato ad oggi.
*La loro strategia in Europa è una coalizione ideale e affidare a gente competente del settore a livello europeo e di country.
*Questo consente di entrare in un'auto cinese con 10 anni di vantaggio tecnologico.
*BYD è passata da 200 macchine al mese a quasi 4000 in 8 mesi grazie alla squadra Italia.
L'azienda italiana è rimasta ancorata al passato, mentre BYD ha costruito sette navi da 9000 posti per risolvere i problemi di trasporto navi.
L'azienda italiana deve svegliarsi e rendersi conto che le elettrocinesi hanno un costo ottimizzato e verranno prodotte in Europa con costo ottimizzato.
L'innovazione e la tecnologia fanno la differenza.
Non bisogna parlare solo di prezzo, ma bisogna guardare anche al valore.
Il noleggio è una formula di miglioramento che soddisfa una famiglia di mobilità connessa sia alla vettura sia ai servizi che ci sono accanto.
Il vero luogo in cui si sviluppano nuovi servizi e in cui serve intermediari è il mondo delle scelte aziendali.
È importante ascoltare l'utenza, fornire servizi essenziali e innovativi e rimanere al passo con nuove necessità.
I cittadini non sempre hanno accesso all'acquisto di automobili e quindi l'automobile non può più essere considerato bene primario.
L'innovazione tecnologico sposta l'attenzione al servizio.