Durante gli anni '20, la Gran Bretagna ha vissuto un periodo di crescita economica graduale in Europa, principalmente grazie a un allentamento dello sviluppo obbligazionario. Tuttavia, il contesto post-bellico ha riservato sorprendenti sfide. Nonostante la Gran Bretagna fosse il paese vincitore della Prima Guerra Mondiale e leader mondiale, ha faticato a utilizzare le opportunità di crescita offerte dalla vittoria. Uno dei principali problemi è stata l'alta disoccupazione e il calo nelle performance economiche generali, che hanno toccato vari settori, come l'industria, il commercio e il settore finanziario.
Un fattore significativo è stato l'impatto del debito interalleato, che ha limitato le capacità economiche del paese. Anche se l'inflazione era elevata, il governo avviò politiche monetarie per ripristinare lo standard aureo. Queste politiche di contenimento dell'inflazione hanno portato a tassi di interesse elevati rispetto ai concorrenti, il che ha ulteriormente ostacolato la crescita economica.
La Gran Bretagna ha affrontato perdite significative durante il conflitto, ma è riuscita a bilanciare queste perdite attraverso acquisizioni che miravano a riabilitare l'industria. Tuttavia, l'instabilità politica e le difficoltà economiche continuavano a minacciare i tentativi di ripresa economica. Ciò che ha reso possibile una certa stabilizzazione è stata principalmente la crescita in specifici settori industriali, supportata dalla compatibilità con l'oro, che ha facilitato esportazioni più forti.
Un altro punto cruciale nel panorama europeo degli anni '20 è la crisi tedesca, un fenomeno definito come "il buco nero dell'Europa". Questo periodo di crisi contribuì significativamente all'ascesa del regime nazista e fu altresì il risultato di una mancanza di leadership collettiva tra le economie europee. Tale situazione ha alimentato la paura nei confronti di una ripresa tedesca e ha portato ad una serie di politiche restrittive contro la Germania, con l'obiettivo di mantenere il controllo sulla potenza tedesca. Questo approccio ha avuto conseguenze disastrose, culminando nell'ascesa delle ideologie fasciste in Europa.
La crisi del 1929 ha avuto un impatto devastante sull'economia mondiale, e in particolare su quella tedesca. La crisi ha interrotto il già fragile sviluppo economico di diversi paesi e ha aggravato le tensioni esistenti. Per la Gran Bretagna, questo significava che i prestiti e gli investimenti suddivisi tra Stati Uniti e Francia avrebbero sofferto, rivelando la vulnerabilità della rete economica globale.
La crisi ha evidenziato non solo le curve di crescita annuali per diverse nazioni, ma anche il rapporto fra queste e il PIL tedesco, sollevando interrogativi sulla sostenibilità della crescita in un contesto di instabilità internazionale.
La crescita lenta della Gran Bretagna negli anni '20 e il contesto di crisi tedesca evidenziano le complessità delle dinamiche economiche europee e la loro interazione, che hanno contribuito a un quadro globale sempre più volatile, ponendo le basi per eventi drammatici che si sarebbero verificati negli anni successivi.