Partiti politici italiani e interventi militari (Guerra Fredda – Ucraina)

CAPITOLO 1 – QUADRO TEORETICO

  • Centralità dei partiti nelle democrazie occidentali

    • In Italia i partiti «trasformano le domande collettive in scelte pubbliche», anche in politica estera.

  • Perché le Relazioni Internazionali (RI) si sono a lungo disinteressate ai partiti?

    • Dominio della teoria neorealista (Waltz).

    • Metafora delle 3 immagini:

      1. Natura umana.

      2. Ordinamento interno dello Stato.

      3. Struttura anarchica del sistema internazionale.

    • Fine Guerra Fredda ⇒ «svolta domestica»: impossibile spiegare la politica internazionale senza le variabili interne.

  • Innovazioni post-1989 nelle RI

    • Foreign Policy Analysis (FPA): focus su processi decisionali e variabili domestiche.

    • Teoria della pace democratica (Kant) ⇒ le democrazie non si fanno guerra fra loro.

    • Spiegazione culturale (norme) vs spiegazione strutturale (istituzioni).

  • Definizione di partito (Downs)

    • «Compagnia di persone che cercano di controllare l’apparato governativo tramite elezioni regolari».

  • Sinistra vs Destra

    • Ruolo dello Stato: redistribuzione inclusiva (sin.) vs libero mercato e sovranità (des.).

    • In politica estera:

    • Sinistra: multilateralismo, tutela civili ⇒ "colombe".

    • Destra: interesse nazionale, legittimità uso forza ⇒ "falchi" (Klingemann).

    • Eccezioni: USA/Canada non corrispondono a questo schema.

  • Ulteriore tipologia

    • Radicali vs moderati all’interno di ciascun polo.

    • Verdi, estrema destra, populisti, nazionalisti, ecc.

CAPITOLO 2 – EVOLUZIONE DELLA POLITICA DI DIFESA ITALIANA

  • Guerra Fredda

    • Difesa delegata a USA.

    • Art. 11 Costituzione: ripudio della guerra.

  • Primo impegno significativo: Libano 1982 (OLP).

  • Anni '90–2000: Italia da «consumatrice» a «produttrice» di sicurezza.

    • Dal 2006 primo contributore europeo di truppe ONU, pur spendendo meno di Francia/UK.

    • Motivi:

    1. Proliferazione interventi multilaterali post-URSS.

    2. Minore presenza USA in Europa.

    3. Interventi presentati come coerenti con multilateralismo e pacifismo nazionali.

    4. Ricerca di prestigio come media potenza.

  • Frenata anni 2010

    • Cambi strategici USA post-"war on terror".

    • Narrazione negativa NATO dopo Libia 2011 (instabilità + migrazioni).

    • Crisi finanziaria 2011 ⇒ tagli spesa.

CAPITOLO 3 – TRASFORMAZIONI DEL SISTEMA PARTITICO (I → II Repubblica)

  • Eventi chiave

    • 1991: PCI ⇒ PDS + Rifondazione Comunista.

    • 1992: Tangentopoli.

    • 1994: DC ⇒ PPI + CCD; nascita Forza Italia; Alleanza Nazionale e Lega Nord in coalizione con FI.

    • Nasce un bipolarismo «limitato».

  • Politica estera II Repubblica

    • Centro-sinistra: europeismo, moneta unica, diritti umani.

    • Centro-destra: relazioni bilaterali (USA, Russia, Libia), prestigio.

    • Consenso bipartisan sulle missioni; estremi contrari (Verdi, Rifondazione, Lega Nord).

  • Meccanismo governo‐opposizione

    • Maggioranza sostiene missioni; opposizione le usa per attacchi politici.

CAPITOLO 4 – POSIZIONI DEI PRINCIPALI PARTITI (II Repubblica)

  • Sinistra moderata (PDS/DS/PD)

    • Supera antimilitarismo → multilateralismo + diritti umani.

    • Approva Libano 1982, Alba 1997, Enduring Freedom, UNIFIL 2006, Libia 2011.

  • Sinistra radicale (PRC, PdCI, Verdi)

    • Pacifismo rigido, anti-USA.

    • Spesso voti contrari (Kosovo 1999, Iraq 2003). Verdi: sì solo a vere missioni ONU di peacekeeping.

  • Post-democristiani (PPI, UDC, ecc.)

    • Atlantismo, multilateralismo, diritti umani.

    • Sostegno sistematico alle missioni.

  • Italia dei Valori

    • Populismo legalitario, pacifista, europeista.

    • Contraria Libia 2011.

  • Forza Italia

    • Liberal-conservatrice, personalismo di Berlusconi.

    • Forte sostegno missioni (Afghanistan, Iraq) per relazioni bilaterali USA; iniziale no Libia per rapporto con Gheddafi ⇒ costretta a sì.

  • Alleanza Nazionale

    • Rinnovata, atlantista, patriottica; valorizza FF.AA.

    • Sostegno costante a missioni, anche all’opposizione.

  • Lega Nord (anni '90–2013)

    • Regionalista, populista, anti-immigrazione.

    • Scettica/contraria: Somalia OK, Alba dubbiosa, no Kosovo, no Afghanistan/Iraq (poi sì per blocco profughi musulmani), no Libia (paura migranti + interessi ENI).

CAPITOLO 5 – MECCANISMI PARLAMENTARI E «PARLAMENTARIZZAZIONE»

  • Asimmetria Esecutivo/Legislativo

    • Art. 78 Cost.: Parlamento dichiara stato di guerra ⇒ eluso definendo le missioni «polizia internazionale».

  • Riforme per riequilibrare

    • Legge 25/1997 (ristrutturazione Difesa).

    • Risoluzione Ruffino 2001 (informativa + DL coperture).

  • Due modalità decisionali (1994–2013)

    1. Dibattiti ad hoc + voto risoluzioni (missioni salienti: Kosovo, Iraq).

    2. Decreti-legge semestrali «omnibus» con voto unico.

  • Legge Quadro 2016

    • Relazione annuale + possibilità «spacchettamento» voti.

  • Analisi quantitativa (6 missioni)

    • Ampio consenso centrista, retorica umanitaria/multilaterale.

    • Destra più favorevole, sinistra più sensibile al tipo di operazione.

    • Effetto governo/opposizione e tipo di voto (DL > risoluzioni) determinanti.

CAPITOLO 6 – ANALISI COMPARATA RISORSE & COALIZIONI (1994–2012)

  • Variabile dipendente: spesa annuale per missioni.

  • Variabili indipendenti ideologiche

    1. Posizione media sull’asse sinistra-destra.

    2. Posizione del partito più estremo.

    3. Partito titolare Difesa.

    4. Polarizzazione interna.

  • Variabili strutturali

    • Numero partiti in coalizione.

    • Forza parlamentare (% seggi Camera).

  • Risultati principali

    • \rightarrow Governi centro-destra spendono di più.

    • Estremi influenti (più estremi ⇒ meno spesa).

    • Polarizzazione \propto (–) spesa.

    • Più partiti \Rightarrow meno fondi.

    • Governi Berlusconi > spesa.

  • Missioni avviate/terminate

    • Centro-destra avvia più missioni che chiude; centro-sinistra rapporto simile ma spinta ONU/UE.

FOCUS 1 – Allied Force (Kosovo 1999) vs Unified Protector (Libia 2011)

  • Similarità: protezione civili, cornice NATO, forte contributo italiano.

  • Kosovo 1999

    • Governo D’Alema; Comunisti e Verdi decisivi ma timorosi di caduta governo ⇒ influenza limitata.

  • Libia 2011

    • Governo Berlusconi; opposizione Lega concentrata su immigrazione/costi; nessun rischio per maggioranza.

  • Comparazione

    • Potere di ricatto degli estremi maggiore nel 1999 che nel 2011.

CAPITOLO 7 – DAL 2013 AL 2020 (FINE II REPUBBLICA)

  • Nuovo quadro

    • Strategia «Mediterraneo Allargato»; Legge Quadro 2017 ⇒ voto separato.

  • Movimento 5 Stelle

    • Antipolitica, ambientalista, web-based.

    • Pacifismo/terzomondismo, sì «Mare Nostrum», scettico «Triton»/«EUNAVFOR Med».

    • Programma 2018: stop «interventismo umanitario». 2019–20 attenua antiamericanismo.

  • Lega di Salvini

    • Da regionalista a nazional-sovranista; focus sicurezza/anti-immigrazione.

    • No missioni che agevolano migranti; sì anti-ISIS, leva obbligatoria, no «guerre neocoloniali».

  • Partito Democratico

    • Internazionalista, pro «Mare Nostrum», contrasto ISIS ma no bombardamenti.

  • Forza Italia

    • Pur all’opposizione, pro missioni; anti sanzioni Russia; contro «Mare Nostrum», ok «Triton».

  • Sinistra Italiana / SEL

    • Antimilitarista; sì soccorso migranti, no invio armi ribelli.

  • Fratelli d’Italia

    • Nazionalista, patriottico; contro missioni Mediterraneo, ma sostegno forte FF.AA.

  • Dibattiti 2013–16 vs 2017–20

    • Prima fase: consenso a campana (centro sì, estremi no).

    • Dopo Legge 2017: proliferano voti separati, missioni salienti isolate da opposizioni.

  • Spesa missioni 2013–20

    • Continuità; variabili: Destra \uparrow spesa, polarizzazione \uparrow spesa, meno partiti \uparrow spesa, maggioranza debole \uparrow spesa.

FOCUS 2 – GUERRA IN UCRAINA (2022)

  • Contesto: Governo Draghi di unità nazionale (PD, Lega, M5S, FI); FdI unica grande opposizione.

  • Misure iniziali

    • Decreto-legge 25\,\mathrm{feb}\,2022: estensione missioni NATO + invio armi.

  • Lega & M5S

    • Passato filo-Putin, ora condannano invasione ma malcontento su invio armi/spese.

    • Critiche: coinvolgimento NATO, escalation, aumento budget Difesa.

  • PD & Italia Viva

    • Sostegno pieno a Draghi; armi, sanzioni, difesa democrazia; spinta diplomatica (Merkel mediatrice).

  • Forza Italia & Fratelli d’Italia

    • FI in maggioranza, favorevole ma propensa al dialogo con Putin.

    • FdI atlantista di ferro; vota sì alla Camera, no al Senato (logica opposizione + impatto economico).

  • Liberi e Uguali

    • Condanna Russia, però linea antimilitarista (Fratoianni no armi).

  • Risultati voto

    • Maggioranza larga per il governo; FdI unico "no" compatto.

  • Modelli di conflitto

    • Lineare (sinistra vs destra) e curvilineare (moderati vs estremi) entrambi parziali.

    • Dimensione populisti vs non-populisti proposta ma FdI deviante.

CONCLUSIONI GENERALI

  • Ideologia e strategia agiscono congiuntamente.

    • Destra più favorevole e meno selettiva sulle missioni.

    • Moderati (di entrambi i poli) sostegno ► estremi opposizione.

    • Presenza al governo e procedure di voto influenzano drasticamente i comportamenti.

  • Spesa militare:

    • \text{Destra}\Rightarrow\text{spese}\uparrow; estremo coalizione rilevante; polarizzazione e frammentazione modulano budget.

  • Continuità multilateralista dell’Italia, ma con oscillazioni bilaterali nei governi di centro-destra.

  • Crisi Ucraina mostra che, anche senza truppe italiane impiegate, la politica di difesa rimane terreno di scontro partitico, riattivando schemi ideologici, logiche populiste e il tradizionale cleavages governo-opposizione.