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Etnologia Europea I: Ernesto de Martino e il Mondo Magico

Ernesto De Martino: Profilo e Opere

Ernesto De Martino (1908-1965) è una figura centrale nell'ambito dell'etnologia europea. Si forma all'Università di Napoli, dove si laurea nel 1932 trattando la storia delle religioni sui "gephyrismi eleusini". Le sue opere principali esplorano la relazione tra la civiltà occidentale e il magismo, sottolineando un'autoconsapevolezza storica che si riflette nel suo impegno personale e culturale, nonché nel suo attivismo politico durante il periodo fascista. Le sue pubblicazioni più significative includono:

  • Naturalismo e storicismo nell'etnologia (1941)

  • Il mondo magico: prolegomeni a una storia del magismo (1948)

  • Morte e pianto rituale nel mondo antico (1958)

  • La terra del rimorso (1961)

  • Furore, simbolo, valore (1962)

De Martino esamina la magia non solo come pratica culturale, ma come indicativa di una crisi della presenza nel mondo moderno.

Critiche e Prospettive

L'opera di De Martino è analizzata rigorosamente e messa in discussione in vari contesti. La sua critica al naturalismo e allo storicismo evidenzia un dualismo tra scienze della natura e scienze dello spirito, dove quest'ultime si concentrano sull'intenzionalità e l'agire umano. De Martino sottolinea una storicità del soggetto e una critica alla concezione crociana che esclude i "popoli primitivi" da un'analisi storica profonda, considerandoli come forze "non autonome".

In Il mondo magico, De Martino sviluppa l'idea centrale che la pratica magica manifesta un diverso rapporto tra soggetto e realtà, caratterizzato da una "presenza" labile. Il soggetto è influenzato dal mondo esterno in modi che non sono autonomi dalla cultura che lo circonda.

Soggetto e Realtà

Uno dei temi principali affrontati è la crisi della presenza e la difficoltà di relazionarsi agli altri. De Martino esplora come il mondo magico non sia solo un insieme di credenze, ma una condizione esistenziale che ha radici profonde nella psicologia collettiva. Attraverso esempi come quello del missionario Grubb e delle sue interazioni con gli indigeni del Paraguay, espone la complessità della realtà percepita e l'interazione tra culture diverse.

Il Ruolo dello Sciamano

Nella sua analisi, De Martino mette in evidenza lo sciamano come figura di rilievo, paragonandolo a un "Cristo magico". In questa visione, lo sciamano diventa il portatore di un dramma soteriologico collettivo in cui la perdita e il riscatto della "presenza" si intrecciano. Le tecniche e i rituali magici svolgono un ruolo cruciale trongiungere la comunità, rivelando una spiritualità complessa.

Conclusione

De Martino è riconosciuto come un precursore nella sua critica ai paradigmi dominanti della cultura occidentale e per il suo approccio multidisciplinare, che unisce antropologia, filosofia, e psicoanalisi. La sua eredità continua a influenzare studi contemporanei in vari ambiti, spingendo a riflessioni sull'identità culturale e sulla complessità dell'esperienza umana nel contesto della modernità.

Ernesto De Martino (1908-1965) è una figura centrale nell'ambito dell'etnologia europea. Si forma all'Università di Napoli, dove si laurea nel 1932 trattando la storia delle religioni sui "gephyrismi eleusini". Le sue opere principali esplorano la relazione tra la civiltà occidentale e il magismo, sottolineando un'autoconsapevolezza storica che si riflette nel suo impegno personale e culturale, oltre al suo attivismo politico durante il periodo fascista. Le sue pubblicazioni più significative includono:

  • Naturalismo e storicismo nell'etnologia (1941): Questo lavoro critica le limitazioni del naturalismo nelle scienze sociali, proponendo l'idea che la comprensione delle culture richieda un approccio storicizzato e contestualizzato.

  • Il mondo magico: prolegomeni a una storia del magismo (1948): De Martino esamina la magia non solo come pratica culturale, ma anche come rispecchiante una crisi della presenza nel mondo moderno, esplorando il significato profondo delle credenze magiche nelle società.

  • Morte e pianto rituale nel mondo antico (1958): In questo studio, viene analizzato il ruolo della morte e delle pratiche di lutto nelle culture antiche, evidenziando come esse influenzino le identità e i legami sociali.

  • La terra del rimorso (1961): Questo libro discute l'idea di rimorso come condizione esistenziale, collegandola alle opere di arte, religione e cultura, specialmente in contesti di crisi.

  • Furore, simbolo, valore (1962): De Martino riflette sul significato del furore come simbolo universale, investigando le modalità in cui le emozioni e i valori si manifestano attraverso le culture.

L'opera di De Martino è analizzata rigorosamente e messa in discussione in vari contesti. La sua critica al naturalismo e allo storicismo evidenzia un dualismo tra scienze della natura e scienze dello spirito, dove quest'ultime si concentrano sull'intenzionalità e l'agire umano. De Martino sottolinea una storicità del soggetto e una critica alla concezione crociana che esclude i "popoli primitivi" da un'analisi storica profonda, considerandoli come forze "non autonome".

In Il mondo magico, De Martino sviluppa l'idea centrale che la pratica magica manifesta un diverso rapporto tra soggetto e realtà, caratterizzato da una "presenza" labile. Il soggetto è influenzato dal mondo esterno in modi che non sono autonomi dalla cultura che lo circonda.

Uno dei temi principali affrontati è la crisi della presenza e la difficoltà di relazionarsi agli altri. De Martino esplora come il mondo magico non sia solo un insieme di credenze, ma una condizione esistenziale che ha radici profonde nella psicologia collettiva. Attraverso esempi come quello del missionario Grubb e delle sue interazioni con gli indigeni del Paraguay, espone la complessità della realtà percepita e l'interazione tra culture diverse.

Nella sua analisi, De Martino mette in evidenza lo sciamano come figura di rilievo, paragonandolo a un "Cristo magico". In questa visione, lo sciamano diventa il portatore di un dramma soteriologico collettivo in cui la perdita e il riscatto della "presenza" si intrecciano. Le tecniche e i rituali magici svolgono un ruolo cruciale nello sciogliere la comunità, rivelando una spiritualità complessa.

De Martino è riconosciuto come un precursore nella sua critica ai paradigmi dominanti della cultura occidentale e per il suo approccio multidisciplinare, che unisce antropologia, filosofia e psicoanalisi. La sua eredità continua a influenzare studi contemporanei in vari ambiti, spingendo a riflessioni sull'identità culturale e sulla complessità