Nella lezione si intende esplorare i mutamenti significativi nel capitalismo industriale dalla fine dell'Ottocento all'inizio della Prima Guerra Mondiale. L'analisi parte dall'entrata nel ciclo della seconda rivoluzione industriale, un periodo caratterizzato da transizioni economiche fondamentali e dall'evoluzione dei rapporti di produzione. Si evidenzia un cambio di paradigma che trasforma il capitalismo da una struttura ottocentesca a una alla fine della Belle Époque, profondamente influenzata dall'industrializzazione massiccia e dall'emergere di nuove forme di organizzazione del lavoro e dell'impresa.
Il capitalismo industriale dell'Ottocento è centrato sul fattore capitale, che rimane un elemento imprescindibile per il sistema economico. Dal punto di vista della produzione, il rapporto tra capitale e lavoro si evolve: mentre nella prima metà dell'Ottocento prevaleva un modello di impresa caratterizzato da una certa indipendenza, il novecento introduce relazioni più strutturate e contrattualizzate. Questa fase porta a un riconoscimento crescente del sindacalismo e delle richieste di diritti dei lavoratori, distinguendo chiaramente i rapporti di produzione e le modalità di interazione tra lavoratori e datori di lavoro.
Un primo criterio interpretativo per analizzare le società capitalistiche tra Ottocento e Novecento riguarda il cambiamento delle dinamiche sociali e delle strutture economiche. La diffusione delle colonie europee, alla fine del XIX secolo, solleva questioni sul funzionamento interno del capitalismo industriale e offre nuove possibilità di mercato e risorse.
Si evidenzia poi la diffusione della grande impresa, un fenomeno che si intensifica durante la seconda rivoluzione industriale. La necessità di maggiori capitali per affrontare l'espansione dei mercati porta a cambiamenti strutturali significativi nel modo in cui le imprese sono organizzate. La nascita di oligopoli e monopoli diviene una caratteristica distintiva di questa fase, che si accompagna all'introduzione di leggi antitrust negli Stati Uniti per contrastare gli effetti negativi della concentrazione di capitale.
Infine, la questione sociale emerge come uno degli aspetti chiave di questo periodo. Con la crescente disuguaglianza economica, la società inizia a riconoscere l'importanza di una distribuzione più equa della ricchezza. Le prime forme associative e sindacali iniziano a manifestarsi, segnando l'inizio di un movimento che sfocerà in richieste più strutturate e politiche sociali per migliorare le condizioni di vita delle classi lavoratrici.
L'affermazione del positivismo e della cultura scientifica nel corso dell'Ottocento gioca un ruolo cruciale nello sviluppo del capitalismo industriale. L'idea di progresso, divenuta imperante in Europa, porta a un'esaltazione della scienza e della tecnologia, guidando l'innovazione industriale e trasformando il modo di produrre. La relazione tra settore industriale e innovazione scientifica genera un miglioramento delle condizioni di vita, ma porta anche a contraddizioni e tensioni sociali che richiederanno attenzione.
Il colonialismo, così come si sviluppa tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX, risulta cruciale nel contesto globale, poiché consente ai paesi europei di trasformare i conflitti interni in rivalità coloniali. La Conferenza di Berlino del 1884 stabilisce le regole per la colonizzazione dell’Africa, evidenziando le rivalità tra le potenze europee. Queste dinamiche non solo influenzano l'equilibrio di potere globale, ma pongono anche le basi per una nuova geografia economica e sociale.
La seconda rivoluzione industriale cambia anche la natura della guerra. I conflitti, che in passato erano principalmente eventi militari tra eserciti, coinvolgono sempre più le popolazioni civili, specialmente durante la Prima Guerra Mondiale. I cambiamenti nella produzione bellica riflettono le stesse trasformazioni economiche e sociali che caratterizzano il periodo, rendendo la società civile parte integrante del conflitto militare.
In sintesi, il periodo tra Ottocento e Novecento rappresenta una fase cruciale nello sviluppo del capitalismo industriale, segnato da mutamenti profondi nelle strutture economiche, sociali e politiche. L'emergere della grande impresa, le tensioni sociali e le trasformazioni geopolitiche all'interno di un contesto di rapidissimo progresso scientifico e tecnologico definiscono le caratteristiche di un'epoca che influenzerà profondamente le dinamiche economiche e sociali del XX secolo.