Economia

Economia

Il contratto di lavoro

Il lavoro nella nostra Costituzione

L’articolo 1 prevede il principio lavorista affermando che il fondamento della Repubblica è il lavoro il quale non viene visto solo come un mezzo per guadagnarsi da vivere ma ha un valore più profondo sia per la persona che per la comunità.

Nel primo comma dell’art. 4 si afferma il principio del Diritto al Lavoro, ciò non prevede l’obbligo per lo stato di dare lavoro a tutti ma sottolinea un impiego non formale: si afferma la necessità che lo Stato provveda a promuovere le condizioni per rendere il lavoro accessibile a tutti.

Nel secondo comma dell’art 4 il lavoro viene inquadrato come un dovere. Di solito di fronte ad un inadempimento lo Stato prevede l’applicazione di una sanzione ma non in questo caso, quello del lavoro è un dovere civico, che non prevede conseguenze punitive per la sua elusione.

Negli articoli compresi tra il 35 e il 40 la Costituzione riconosce importanti diritti ai lavoratori come quelli di un’equa retribuzione, riposo, uguaglianza di genere…

 

Il lavoro autonomo e subordinato

L’attività lavorativa consiste nel usare le proprie energie fisiche e intellettuali, per produrre beni – servizi per se o per altri soggetti. Si applica nel

• Lavoro autonomo: si verifica quando una persona si impegna a svolgere un lavoro o un servizio senza essere sottoposto a un rapporto di dipendenza (es: artigiani) viene disciplinato nell’art 2222 c.c.

• Il lavoro subordinato si verifica quando una persona lavora per un'azienda o un imprenditore sotto la sua direzione e controllo (art. 2094 c.c).

L’elemento che distingue maggiormante i due rapporti i lavoro è la presenza del Vincolo di subordinazione.

Le altre differenze sono:

• Rigidità orario di lavoro (L.S) – proprietà mezzi di lavoro (L.A à se stesso – L.S à datore) – luogo di lavoro – modalità retributive (L.S à fisse – L.A à esecuzione opera – servizio).

Lavoratori autonomi

Quando iniziano un attività devono presentare all’Agenzia delle Entrate una dichiarazione di inizio attività che porta ad un numero di partita IVA da usare per il pagamento dell’imposta. I soggetti che operano con partita IVA hanno alcuni obblighi: Emissione fattura elettronica – liquidazione e versamento imposta di debito (l’imposta è la differenza tra l’IVA esigibile e quella detraibile) – dichiarazione annuale (emerge ammontare della liquidazione a credito o a debito del dichiarante.

Lavoratori subordinati

I lavoratori subordinati hanno dei specifici diritti e doveri da seguire:

I Doveri

• Diligenza: il lavoratore deve fare bene il proprio lavoro con attenzione e responsabilità, impegnandosi per il bene dell’impresa e del paese.

• Seguire direttive datore di lavoro: Il lavoratore deve fare quello che gli viene chiesto dal capo.

• Fedeltà: Il lavoratore non può lavorare per un impresa concorrente e non può raccontare i segreti dell’impresa.

• Osservare orario di lavoro

• Rispetto e cura per gli strumenti di lavoro.

 

I Diritti

Tra i diritti costituzionali ci sono:

• Diritto alla retribuzione: art. 36 à retribuzione deve essere proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto e deve consentire un esistenza libera e dignitosa.

• Tutela lavoro femminile: art. 37 à donne lavoratrici hanno stessi diritti degli uomini e tutela la gravidanza e la maternità.

• Diritto all’assistenza e provvidenza: art. 38 à ogni lavoratore ha diritto di ricevere assistenza in caso di malattia – infortunio.

• Libertà sindacale: art. 39 à sindacati possono stipulare contratti collettivi.

• Diritto di sciopero: art. 40.

Diritti previsti dal Codice Civile:

Diritto al riposo – Diritto di vedere compensate in modo più elevato gli straordinari – Diritto al trattamento di Fine Rapporto.

La legge 307/1970 à Statuto dei lavoratori che estese nelle fabbriche le tutele fondamentali.  

Diritti previsti dallo Statuto

Libertà di opinione (esprimere liberamente proprio pensiero) – Diritto di non subire controlli a distanza – Diritto a non subire indagini su credenze religiose, politiche – Diritto di svolgere attività sindacale nel luogo di lavoro – Diritto di costituire rappresentanze sindacali aziendali – Diritto all’aspettativa.

Punti critici (Statuto)

Si contesta che lo Statuto da ai dipendenti troppi diritti, irrigidendo i rapporti lavorativi e ostacolando la libertà d’impresa; inoltre lo Statuto non vale per i lavoratori autonomi e per i precari.

 

La libertà sindacale e la contrattazione collettiva

Associazioni sindacali

I Sindacati, enti non riconosciuti giuridicamente, sono libere organizzazioni dei lavoratori, attraverso i quali gli iscritti esercitano pressioni verso le imprese e verso il Governo per tutelare al meglio i propri diritti; Art. 39 Cost.

Oggi i sindacati nazionali più rappresentativi sono: CGIL – CISL – UIL.  

CNNL

CCNL: Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. Accordo scritto dai sindacati dei lavoratori e associazioni datori di lavoro e stabilisce regole base del lavoro in un determinato settore.

I CNNL contengono le condizioni retributive minime a cui i lavoratori hanno diritto, si rinnovano ogni 2 anni (parte retributiva) e disciplinano gli aspetti principali dell’organizzazione del rapporto di lavoro, si rinnovano ogni 4 anni (parte normativa).

I CNNL hanno efficacia Erga Omnes, cioè valgono per tutti i lavoratori à art. 39

Fasi stipulazione  

Ci sono tre fasi:

1. Preparazione proposte contrattuali.

2. La loro contrattazione tra le opposte associazioni sindacali, a volte con l’intermediazione del Governo.

3. Sigla dell’accordo.

Oltre ai CNNL vengono conclusi anche dei contratti collettivi aziendali, fatti tra organizzazioni sindacali dei lavoratori e un singolo imprenditore.  

 

 

Cambiamenti nel mondo del lavoro

Telelavoro – Smart Working

Con i contratti di telelavoro i lavoratori possono lavorare in un luogo esterno all’impresa, attraverso strumenti digitali. Quello che cambia dal lavoro tradizionale è la sede lavorativa.

Lo Smart Working è una modalità flessibile di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato (legge 8/2017), in questo tipo di modalità lavorativa il dipendente lavora in parte dentro l’azienda, in parte fuori. Una caratteristica importante è la possibilità del dipendente di avere autonomia organizzativa, decidendo tra altre cose gli orari (no nel Telelavoro).

I tipi di contratti

Contratti a termine

Nei contratti a tempo determinato viene prevista una data di cessazione del rapporto di lavoro, sono generalmente usati per la sostituzione di dipendenti temporaneamente assenti (maternità).

Contratto a tutele crescenti

Le sue caratteristiche principali sono: La durata a tempo indeterminato e la garanzia di tutele economiche che in caso di licenziamento, crescono in relazione all’anzianità di servizio del dipendente. Non è una tipologia di contratto ma un regolamento del comune contratto a tempo indeterminato.

Part-time

Il part-time è un rapporto di lavoro dove il lavoratore opera con orario e retribuzione ridotti. La sua organizzazione può essere:

• Orizzontale: lavoro giornaliero, orario ridotto.

• Verticale: lavoro a tempo pieno ma per alcuni giorni a settimana.

• Ciclico: limitato a periodi del mese – anno.

• Misto: insieme delle tipologie.

Contratto di somministrazione

In questo tipo di contratto l’impresa somministratrice offre temporaneamente i propri dipendenti ad un'altra impresa utilizzatrice che gode delle loro prestazioni per un periodo determinato ma può assumerli in via definitiva.

Il contratto può essere:

• A tempo determinato: periodo che corrisponde alla durata dell’impego presso l’impresa utilizzatrice.

• Tempo indeterminato: il lavoratore non è usato presso nessuna impresa utilizzatrice ricevendo un indennità mensile di disponibilità.

Contratto di apprendistato

L’apprendistato è un rapporto di lavoro per le persone di età compresa tra i 15 – 29 anni, usato per formazione professionale.

Tre tipologie:

1. Primo livello: per lo studente che ha un età compresa tra 15 -25 e vuole avere qualifiche per diploma.

2. Secondo livello: 18 – 24 anni e da qualifica finalizzato ad assunzione.

3. Terzo livello: 18 – 29 apprendistato di alta formazione e ricerca

 

Doveri dell’apprendista:
- Rispettare orari, regole e istruzioni - Seguire la formazione obbligatoria - Mantenere riservatezza e sicurezza

Doveri del datore di lavoro:
- Offrire formazione e tutor
- Garantire condizioni di sicurezza - Versare retribuzione e contributi.

Tema 2

Sistema sicurezza sociale

Le politiche sociali

Le Politiche sociali sono l’insieme delle azioni promosse dallo Stato, a volta con altri soggetti, per tutelare e promuovere il benessere dei cittadini per garantire il rispetto dei diritti sociali.

Diritti sociali

Quando si parla di diritti sociali si parla della protezione delle varie situazioni di rischio e di debolezza economica nella quale ci si può trovare., il soggetto che se ne fa carico maggiormente è lo stato.

Art. 38, primo comma: lo Stato aiuta chi non può lavorare garantendo assistenza.

Art. 38, quarto comma: le pensioni e gli aiuti devono essere abbastanza per vivere in modo dignitoso.

Lo Stato Sociale (o Welfare State) è l’insieme degli interventi pubblici che forniscono protezione ai soggetti economicamente più deboli con diritti di natura sociale.

Protezione della salute

Tra i diritti di natura sociale compare la protezione alla salute, in Italia c’è la Prevenzione primaria

( elimina cause che provocano malattie) – Prevenzione secondaria (individuare malattie in fase precoce) – prevenzione e cure – riabilitazione.

Salute e lavoro

All’interno di ogni luogo di lavoro è necessario creare le condizioni per operare in sicurezza, sia fisica sia mentale; questo è previsto dal d.lgs. 81/2008 che nell’art. 2 definisce la salute come uno stato di benessere completo.

A tal fine bisogna organizzare un attento servizio di prevenzione e di protezione dei rischi economici, che vengono raggruppati in due categorie: Rischi di natura infortunistica (solitamente legati ad uso di macchinari) – rischi di natura igienico ambientale (es: agenti cancerogeni) – rischio contatto epidemiologico (Covid).

 

La previdenza e l’assistenza sociale

La spesa sociale è l’insieme delle risorse economiche che lo stato usa per garantire a tutti i cittadini condizioni di vita dignitose, protezione da eventi dannosi e gravi della vita.

Differenza tra provvidenza e assistenza

Le spese sociali possono corrispondere a trasferimenti monetari o prestazione di servizi gratuiti. Si articolano principalmente nei settori della provvidenza sociale e dell’assistenza sociale.

• La previdenza sociale: è una forma di protezione prevista dall’articolo 38 della Costituzione italiana. Lo Stato interviene per aiutare i cittadini quando si trovano in difficoltà per eventi futuri e imprevedibili, come: vecchiaia  – malattia - disoccupazione involontaria

La previdenza sociale funziona come un’assicurazione sociale: i lavoratori versano dei soldi (contributi) e in cambio ricevono aiuti se capita uno di questi problemi.

• Il sistema previdenziale: è il meccanismo attraverso cui funziona la previdenza sociale, i  lavoratori sono gli assicurati (cioè chi paga i contributi), i datori di lavoro sono gli assicuranti (cioè chi versa i contributi insieme al lavoratore) e gli enti previdenziali (come l’INPS) sono gli assicuratori (cioè chi gestisce il sistema e dà le prestazioni). A differenza delle assicurazioni private, qui i contributi sono obbligatori per tutti i lavoratori.

• Il sistema assistenziale: funziona in modo diverso: non si basa sui contributi versati. Interviene quando una persona è già in difficoltà, per esempio se è povera, senza lavoro o malata e non ha diritto alla previdenza.

 

Principio di automaticità

In caso di mancato versamento dele assicurazioni sociali da parte del datore, sono previste sanzioni a suo carico, non ci sono ripercussioni sul lavoratore grazie all’automaticità delle prestazioni (dovute al lavoratore anche quando imprenditor non ha versato regolarmente contributi à art. 2116 c.c). la misura dei contributri è calcolata in base a retribuzione del lavoratore.

Enti previdenziali

• INPS à Istituto Nazionale Previdenza Sociale, ha competenza in materia di vecchiaia – invalidità – disoccupazione.

• INAIL à Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro Infortuni sul Lavoro, gli competono le funzioni previdenziali per gli infortuni sul lavoro e malattie professionali

Pensione di vecchiaia e anticipata

• Pensione di vecchiaia: spetta a chi ha versato contributi per molti anni ed è arrivato all’età pensionabile (67 anni nel 2021).

• Pensione anticipata: si può andare in pensione prima dell’età prevista se si sono versati abbastanza contributi. L’importo è spesso più basso.

Calcolo della pensione

Metodo retributivo: si basa sulla media degli ultimi stipendi. - Metodo contributivo: si basa solo sui contributi versati. La spesa per le pensioni è molto alta per via dell’invecchiamento della popolazione e del calo delle nascite.

Un sistema complesso

• Le regole cambiano in base al tipo di lavoro (dipendente, autonomo, ecc.).

• Ci sono contributi “figurativi” (es. maternità, malattia) e “da riscatto” (es. laurea).

• Alcune categorie (come chi ha iniziato a lavorare presto o fa lavori faticosi) possono andare in pensione prima.

Pensione di inabilità lavorativa

Per chi ha una malattia o disabilità grave e permanente che impedisce qualsiasi lavoro, serve la verifica medica dell’INPS.

Pensione di invalidità

Per chi ha una riduzione della capacità lavorativa a meno di un terzo, richiede almeno 5 anni di contributi.  A 67 anni, l’assegno si trasforma in pensione di vecchiaia.

Pensione ai superstiti

Spetta a familiari in caso di morte del lavoratore (coniuge, figli, genitori anziani, fratelli/sorelle a carico), si chiama pensione di reversibilità se il defunto era già pensionato, indiretta se aveva solo i requisiti.

Sostegno alle famiglie

Assegno per il nucleo familiare: per chi ha famiglia a carico e reddito basso.

• Indennità di maternità: per mamme lavoratrici.

• Indennità di malattia: per chi è malato e non può lavorare (massimo 180 giorni).

Prestazioni assistenziali

• Aiuti economici anche per chi non lavora.

 

Assicurazione contro infortuni e malattie professionali

È gestita dall’INAIL, è obbligatoria per i lavoratori dipendenti.

• Infortunio sul lavoro: danno causato da un evento improvviso legato al lavoro (es. incidente mentre si va a lavorare).

• Malattia professionale: danno causato da sostanze o ambiente nocivo sul lavoro.

L’INAIL fornisce: soldi (es. indennità, rendita), cure mediche e controlli.

 

 

 

La salute: un diritto fondamentale

Garantita dall’art. 32 della Costituzione.

Secondo l’OMS, la salute è benessere fisico, mentale e sociale.

Lo Stato deve creare un sistema sanitario efficiente, gestito soprattutto dalle Regioni.

Servizio Sanitario Nazionale (SSN)

• Garantisce cure a tutti secondo universalità, uguaglianza, equità.

Prevede i LEA (livelli essenziali di assistenza), che includono: Prevenzione: vaccini e assistenza: ospedaliera (es. pronto soccorso) e territoriale (es. medici di base).

 

Il mercato del lavoro

Domanda e offerta di lavoro

Il mercato del lavoro è dato dall’insieme delle relazioni tra chi offre lavoro alle imprese e chi lo domanda (imprese) per impiegarlo nell’attività produttiva.

Risultato contrattazione à salario

Offerta di lavoro: numero lavoratori disposti a svolgere un attività lavorativa in un impresa in cambio di una retribuzione.

Domanda di lavoro: numero posti lavoro che servono alle imprese per produzione programmata.

Parole chiave nel mercato del lavoro

L’offerta di lavoro à Popolazione attiva (o forza lavoro) composta dalle persone che stanno lavorando e i disoccupati (non lavorano ma sono in cerca di uno). Si calcola: Occpati + Disoccupati involontari. Per determinare il numero di occupati si conta chi ha + di 15 anni e che nella settimana di riferimento hanno lavorato almeno 1 ora.

Tasso di attività à consente di misurare il livello di partecipazione al mercato di lavoro. Si calcola:  

Popolazione attiva diviso Popolazione in età lavorativa (da 15 – 75 anni) x 100.

Popolazione non attiva à chi è in età lavorativa ma non lavora e non lo cerca. Si calcola: Popolazione totale – Popolazione attiva.

Tasso di disoccupazione à si calcola con Numero disoccupati diviso Popolazione attiva x 100.

Tasso di Occupazione à si calcola con Numero occupati diviso Popolazione attiva x 100.

Offerta di lavoro

È funzione crescente del salario reale: più aumenta, maggiore soggetti disposti a lavorare.

Fattori che influenzano domanda di lavoro

• Costo del lavoro: livello delle retribuzioni che le imprese danno ai dipendenti.

• Andamento domanda beni e servizi – Sviluppo tecnologico

Flessibilità e la mobilità del lavoro

In Italia ora prevalgono questi criteri:

• Flessibilità: quando persone si adattano a cambiare tipo di lavoro acquisendo ogni volta skills.

• Mobilità: disponibilità per i lavoratori di cambiare periodicamente luogo lavoro.

Principali teorie sulla disoccupazione

Teoria classica à dare meno salari e creare così più posti di lavoro

Teoria marxista à la disoccupazione nasce dal capitalismo che per avere più profitti sostituiscono operai con macchine quindi per lui servono meno macchine e più operai.

Teoria di Keynes à attraverso la costruzione di opere pubbliche più posti di lavoro.

Neokeynesiani à  la disoccupazione si riduce con la flessibilità lavorativa e la riduzione del potere sindacale, riduzione dei prezzi e aumento della domanda e dell'occupazione.

Monetaristi à l'obiettivo principale è controllare l'inflazione, poiché la disoccupazione si regola naturalmente sul mercato del lavoro; forzare la disoccupazione al di sotto del suo livello naturale può generare inflazione.

 

Problema della disoccupazione

Cause principali

Disoccupazione clinica: segue periodi di crisi – Disoccupazione tecnologica: troppe macchine, pochi operai – Disoccupazione legata al costo del denaro: tassi di interesse troppo alti e imprese riducono investimenti – Disoccupazione legata ad anomalie legate al mercato del lavoro: domanda e offerta non si incentrano – Disoccupazione strutturale: chiude il settore produttivo o alcune attività di riducono d’importanza.

Gli effetti della disoccupazione

La disoccupazione colpisce duramente le persone, economicamente e psicologicamente.

La disoccupazione danneggia anche la collettività: meno produzione e rallentamento dell’economia nazionale e la perdita di reddito nelle famiglie riduce i consumi, peggiorando la situazione economica generale.

Le politiche a favore dell’occupazione

Lo Stato interviene con misure per favorire il lavoro e con gli ammortizzatori sociali e inn periodi di crisi, può fare investimenti pubblici per stimolare l’economia (es. infrastrutture).

Limite: i Paesi dell’Eurozona devono mantenere i conti pubblici sotto certi livelli.

Si possono usare sgravi fiscali, agevolazioni per le imprese e politiche monetarie espansive (più moneta in circolazione) per aumentare produzione e occupazione.

Gli ammortizzatori sociali

Sono strumenti per sostenere chi perde il lavoro.

- NASPI: sussidio per chi perde lavoro involontariamente, viene erogata se si partecipa a percorsi di riqualificazione o attivazione lavorativa.

- Cassa Integrazione Guadagni (CIG): per aziende in crisi. Si distingue in:

Ordinaria: sospensione temporanea del lavoro (fino a 13 settimane), paga l’80% dello stipendio.

Straordinaria: per riorganizzazioni, dura fino a 24 mesi, paga sempre l’80%.

Potenziamento degli strumenti di sostegno

In crisi gravi, si usano ammortizzatori sociali speciali, oltre quelli ordinari.

 

Estinzione del rapporto del lavoro

Il rapporto del lavoro può estinguersi per:

• Mutuo consenso: accordo delle parti

• Impossibilità sopravvenuta àlavoratore non può più lavorare (es: muore)

• Forza maggiore à calamità naturale

• Recesso lavoratore à da dimissioni

• Scadenza del contratto di lavoro

• Recesso del datore di lavoro à licenziamento.

 

 

 

 

 

Il licenziamento

Può avvenire per ragioni disciplinari:

• Licenziamento per giusta causa: il datore di lavoro ha trovato il lavoratore in una situazione grave.

• Licenziamento per giustificato motivo soggettivo: dipendente viene trovato a fare comportamenti non gravissimi come molti ritardi.

Il licenziamento può avere natura economica à licenziamento per giustificato motivo oggettivo: dipende da fattori economici.

Il datore di lavoro deve comunicare il licenziamento in forma scritta, indicandone i motivi. Se impresa ha – di 15 dipendenti persona subito licenziata. Se + 15 dipendenti à tentativo di conciliazione o proponendo soluzione alternativa o somma di denaro.

• Licenziamento collettivo: riguardano più lavoratori.

Vietati licenziamenti discriminatori.

 

Il reddito nazionale

Il reddito nazionale è la somma di tutti i redditi percepiti in un anno da tutte le persone nel paese e deriva da tutto ciò che viene prodotto nelle imprese, il quale valore complessivo è il PIL.

Il Prodotto interno lordo à il PIL

il PIL è il valore complessivo della produzione di beni e servizi finali realizzati in uno Stato in un anno.

Per calcolarlo bisogna fare il numero dei prodotti x i loro prezzi.

PIL a prezzi correnti e a prezzi costanti

Il PIL a prezzi correnti è calcolato con i prezzi attuali dell’anno in cui si misura e tiene conto dell’inflazione.

Il PIL a prezzi costanti è calcolato moltiplicando quantità prodotte per i prezzi riferiti ad un anno precedente e serve a capire se è aumentato il prezzo.

Il tasso di crescita dell’economia

Serve a capire di quanto è cresciuta (o diminuita) l’economia di un paese da un anno all’altro.

Formula à

PILn à PIL dell’anno di partenza

PILn+1 à PIL dell’anno successivo

X 100 à percentuale di crescita

PIL a prezzi di mercato e al costo dei fattori

- Il PIL a prezzi di mercato tiene conto dell’IVA (IVA = imposta applicata su scampi).

-

 

Il PIL al costo di mercato non tiene conto dell’IVA.

Fa vedere in che modo viene distribuita la ricchezza se io ho 30 e tu 20 Pil popolazione è 50 nonostante io più soldi perche il PIL pop non dice come viene distribuita la ricchezza.

Si calcola facendo

L’ascissa à percentuale famiglie.

Ordinata à percentuale reddito.

Più mi allontano dalla retta e più la distribuzione non è equa.

 

 

Curva di Lorenz

 

 

 

 

 

 

 

Domanda aggregata (o globale)

La domanda aggregata è la domanda totale di beni e servizi che viene fatta in un paese in un certo arco di tempo à D = C+I+G+(X-M)

C consumi famiglie – I investimenti imprese – G spesa pubblica – X esportazioni – M importazioni